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I soccorsi ritardano, tassista aiuta una cliente a partorire: “L’avevo visto nei film”

“Una cosa del genere l’ho vista solo nei film, non pensi mai possa capitare a te, però è successo, e quando ci penso ho ancora la pelle d’oca”. È ancora emozionato il tassista Fabrizio Rossi, 28 anni, da sette socio della Cotabo di Bologna, mentre racconta l’avventura di cui è stato assoluto protagonista domenica scorsa. Lavorando giorno e notte in strada ne ha viste tante, ma non gli era mai venuto in mente di potersi ritrovare a far nascere un bambino, dopo aver risposto ad una chiamata del centralino, come tante altre.

“Erano le 13.30 ed ero nel parcheggio dell’ospedale Maggiore quando ho preso la corsa. Pochi minuti dopo ero a destinazione e ho visto un ragazzo che si sbracciava, in mezzo alla strada. Ho pensato che avesse fretta, che dovesse andare all’aeroporto, poi si è avvicinato e mi ha praticamente trascinato dentro casa”. Frastornato, Fabrizio ha seguito il ‘cliente’ nell’appartamento, fino in bagno.

“Lì c’era questa ragazza, tremava ed era dolorante, mentre la madre la teneva in piedi. Nessuno diceva niente, parlavano poco italiano, ma ho capito quello che stava succedendo. Così l’abbiamo aiutata a sedersi sul letto mentre chiamavo l’ambulanza e in quel momento il bambino è uscito fuori”. Nel frattempo è arrivata anche una vicina di casa, che ha dato il suo contributo.

“L’operatore del 118 è stato fantastico, ci ha detto di toccarlo sul dorso e sulla schiena, per vedere se respirava, poi di metterlo sulla pancia nuda della mamma, ma è stato complicato perché lei non voleva lasciarlo e bisognava toglierle il vestito. Ci chiedeva di che colore era il viso del bimbo e poi all’improvviso l’ho sentito urlare, forse solo allora ho realizzato cosa era successo”.

Il papà del neonato, nel frattempo era sparito. “In quei 9 minuti in cui sono stato al telefono con l’operatore non l’ho visto, non c’era nella stanza, probabilmente era troppo agitato. L’operatore mi ha chiesto chi fossi, e quando gli ho detto che ero il tassista è rimasto sorpreso pure lui”. Arrivata l’ambulanza, Fabrizio si è fatto da parte. “Non ci siamo detti nulla, ma il padre voleva pagarmi la corsa ed io ho rifiutato. ‘Mi avete fatto voi un regalo‘, cosi’ gli ho detto, e sono andato via. Non li ho più sentiti, spero sia andato tutto bene”. A quel punto Fabrizio si è rimesso al volante e ha ripreso la sua domenica lavorativa. “Tremavo in auto e a ogni cliente ho raccontato questa storia. La mia ragazza mi ha detto di portargli un pensiero, un mini taxi come souvenir, chissù, mi piacerebbe rivederli”. 

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