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Italiani “Furbetti” delle vacanze, così sfuggono ai controlli

Migliaia di italiani in vacanza oltreoceano nonostante le restrizioni sui viaggi all’estero durante il periodo delle festività natalizie. A denunciarlo è Astoi Confindustria Viaggi, l’associazione che rappresenta oltre il 90% del mercato del tour operating in Italia.

ASTOI CHIEDE AL GOVERNO CONTROLLI SULLE VACANZE EXTRA U

ASTOI: L’associazione ha scritto una lettera ai ministeri dell’Interno, degli Esteri e del Turismo chiedendo chiarimenti e controlli:

“Le regole devono valere per tutti: tour operator e agenzie di viaggi fermi mentre c’è chi da solo va in vacanza”.

Gli operatori del comparto si sono astenuti, oramai da molti mesi, dal programmare/vendere mete estere extra Ue.

Come previsto dai vari Dpcm e dai diversi provvedimenti restrittivi emanati dal Governo e lo hanno fatto con ancor più rigore nel mese di dicembre. Periodo interessato da severe limitazioni negli spostamenti tra Comuni e Regioni.

Ciò nonostante, gli associati hanno avuto prove evidenti dagli albergatori partner presenti alle Maldive nonché dalle statistiche dell’aeroporto intercontinentale di Male

– che traccia tutti gli arrivi internazionali – che molti italiani abbiano trascorso le vacanze del periodo natalizio in questo Paese, nonostante tali spostamenti fossero vietati.

Tale fenomeno si è altresì verificato in mete come Zanzibar e Dubai. Per le sole Maldive risulta che oltre 1.000 turisti italiani abbiano trascorso il Capodanno nell’arcipelago. Di questi connazionali nessuno è partito grazie ai tour operator, che hanno scrupolosamente rispettato le direttive governative. 

“Ciò nonostante, gli associati hanno avuto prove evidenti dagli albergatori partner presenti alle Maldive nonché dalle statistiche dell’aeroporto intercontinentale di Male. Molti italiani abbiano trascorso le vacanze del periodo natalizio in questo paese, nonostante tali spostamenti fossero vietati”.

Nessuno dei turisti che hanno raggiunto l’Arcipelago lo ha fatto avvalendosi dei Tour Operator che, dal canto loro, hanno pienamente rispettato le direttive del Governo.

Sono partiti con il classico metodo “fai da te”, acquistando i biglietti aerei in maniera autonoma e prenotando il soggiorno in uno dei tanti resort delle Maldive.  

Turisti: Nessun controllo è stato fatto negli aeroporti

Riprova ne sono stati i test effettuati da alcuni collaboratori dell’associazione, che si sono recati legittimamente alle Maldive per lavoro e non sono stati sottoposti ad alcun controllo nei vari aeroporti per la verifica della motivazione legata al viaggio in questione.

Una seconda casistica è quella dei turisti che dichiarano di recarsi in una meta europea. Ad esempio Parigi, Francoforte o Amsterdam, e da lì proseguono potenzialmente per qualsiasi destinazione in tutto il mondo. Anche di questo l’associazione ha acquisito evidenza probatoria”.

Vari incontri tra ASTOI e ministero degli Esteri

Si richiedeva la riapertura in sicurezza di alcune mete sostanzialmente Covid-Free o a basso rischio di contagio, l’associazione si è sempre vista negare questa opzione, in virtù della contrarietà espressa dal ministero della Salute, che ha ribadito a più riprese l’impossibilità di far viaggiare gli italiani in questo periodo di pandemia.

 Eppure, a causa della mancanza di controlli, chi ha voluto viaggiare lo stesso ha potuto farlo senza problemi e le aziende del turismo si sono sentite oltremodo “beffate”.

Adesso, dopo l’evidenza emersa dei viaggi “clandestini”, ASTOI si rivolge ancora al Governo

“Chiediamo formalmente al Governo l’esistenza, o in sua assenza, la creazione di un protocollo rigoroso e capillare da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza in tutti gli aeroporti italiani, onde evitare che un transito europeo aggiri l’ostacolo.

Un esempio è quello di Malpensa, dove il transito alla dogana avviene attraverso la lettura automatica del passaporto, senza controllo da parte di personale. Chiediamo anche l’apertura di un tavolo di confronto a livello europeo volto a uniformare i comportamenti fra Paesi dell’Unione. L’obiettivo è di limitare la diffusione del contagio fra i nostri connazionali ed impedire che vengano agevolati scali e vettori stranieri attraverso il traffico italiano”.

“Ciò che immaginiamo possa trovare il più assoluto consenso da parte delle Istituzioni è che le norme emanate debbano valere per tutti e non solo per le organizzazioni che, in modo serio e coscienzioso vi si attengono – ha dichiarato Pier Ezhaya, presidente ASTOI – .

Ci chiediamo infatti a cosa sia servito il sacrificio di migliaia di tour operator e agenzie di viaggio che si sono astenuti dal vendere viaggi nel rispetto delle disposizioni emanate se poi, grazie a un semplicissimo metodo fai-da-te, ogni italiano ha potuto recarsi in vacanza senza alcun problema.

Abbiamo quindi chiesto ai ministeri di fornirci risposte chiare e concrete volte a confutare quel che sembra, purtroppo, inoppugnabile. Anche solo l’adozione tempestiva di misure di controllo o di provvedimenti che possano contrastare tali comportamenti aiuterebbe a far ritrovare la serenità agli operatori del settore, che stanno tutt’ora sopportando la crisi più feroce della loro storia, senza poter reagire nell’unico modo che conoscono, ovvero tornando a svolgere la propria attività”.


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