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Università. Come capire se si è pronti per un esame

Università. Quante volte la paura di essere bocciati o di prendere un brutto voto ci spinge a non presentarci agli esami all’ultimo momento?

Spesso l’ansia da esame all’università può trarre in inganno e indurci a pensare di non sapere o ricordare nulla di ciò che si è studiato, anche se in realtà spesso non è così.
Dopo aver studiato per giorni, e a volte anche per mesi, alla fine molti studenti, sopraffatti dall’ansia, proprio quando si trovano ad un passo dalla prova, si tirano indietro.
Ma siete sicuri che sia questa la scelta giusta da fare? Per prima cosa, nessuno potrà dirvi se è meglio presentarsi (anche se non perfettamente preparati) o se rinunciare del tutto. Questo ovviamente dipende da voi e da quanto volete impegnarvi nei risultati da ottenere.
In genere non si tratta mai di una posizione così netta; si può essere più preparati su un argomento rispetto ad un altro, ma difficilmente non si saprà nulla, o d’altro canto, si saprà tutto alla perfezione.
Si sa che anche per gli esami, oltre ad uno studio approfondito, spesso ci vuole anche un po’ di fortuna.
Tuttavia, tutti quegli studenti eternamente indecisi e insicuri possono farsi alcune domande a cui rispondere per capire il proprio livello di preparazione, così da evitare di prendere decisioni affrettate e non buttare nemmeno il tempo speso per studiare (che spesso non è poco!)!


Ecco com’è la faccia di uno che ha preso 30 e lode


So ripetere a ‘libro chiuso’?

Una delle prime prove che potete fare per verificare le vostre conoscenze è proprio quella del cosiddetto ‘libro chiuso’. Se ad esempio immaginate di ripetere un argomento, provate a concentrarvi e a vedere quante cose riuscite a ricordare senza aiuti.
Se vi accorgete di essere insicuri nelle risposte e di aver bisogno di aprire i libri o di consultare gli appunti per verificare dubbi e incertezze, allora dovete approfondire le conoscenze proprio là dove vi accorgete che non sono solide.
Ciò non significa certo che non sapete nulla, ma solo che alcuni argomenti hanno bisogno di maggiore applicazione; partite quindi dalle informazioni consolidate per poi approfondire e rafforzare sulla base di quelle, le altre più incerte. Se non avete le conoscenze di base per farlo però forse è meglio rimandare al prossimo appello!

Ripeto seguendo un ragionamento o a memoria?

Se pensate di essere preparati perché conoscete ogni singola pagina a memoria, non è così. Lo studio mnemonico di per sé è sempre insufficiente soprattutto perché i professori la maggior parte delle volte richiedono argomenti tanto complessi e vasti che necessitano di collegamenti e ragionamenti per poterli connettere tutti.
Il blocco che spesso attanaglia gli studenti durante l’esposizione è spesso dovuto proprio ad un’impostazione errata del metodo di studio.
Cercate quindi di memorizzare a partire dal ragionamento e non il contrario o rischierete solo di fare una grande confusione.
Inoltre se alla base c’è il ragionamento, attraverso la deduzione potrete ad esempio ricavare informazioni consequenziali e aggiuntive alle altre.

È più importante la qualità o la quantità dell’esposizione?

Per riuscire a fare un esame ottimale all’università bisogna tenere in considerazione allo stesso modo sia la quantità di conoscenze e informazioni che possediamo (più ne abbiamo più possiamo arricchire il discorso, trovare spunti e creare collegamenti) sia la qualità del linguaggio adottato.
È ovvio che una proprietà di linguaggio fluida, corretta, farcita con qualche termine tecnico e in generale appropriata al contesto è un elemento sicuramente determinante per il voto finale.
Quindi se vi capita di bloccarvi o di non riuscire a trovare e parole giuste per esprimere un concetto, non significa per forza che non sapete le cose ma solo che potreste aver bisogno di una maggiore e costante esercitazione nell’esposizione. Allenatevi dunque a ripetere e se vi accorgete che il problema del blocco dipende dalle conoscenze incerte, allora non siete pronti: aprite di nuovo i libri e ricominciate a studiare!

Faccio bene a confrontarmi con gli altri?

Anche se i confronti sono sempre qualcosa di costruttivo, a volte però nell’ambito degli esami universitari, potrebbero invece rivelarsi un elemento controproducente.
Se volete proprio ascoltare diversi pareri in merito agli argomenti studiati, fatelo solo con i compagni di cui vi fidate o rischierete di entrare in confusione e quindi in ansia. Se la pensate allo stesso modo sui temi studiati, allora anche la preparazione probabilmente sarà solida, mentre in caso contrario giudicate con equità la vostra e quella dei vostri compagni di corso per capire quali sono i punti in cui discordate e perché.
Un confronto che possa offrire suggerimenti interessanti e costruttivi, sarebbe più utile allora nel corso dello studio preparatorio piuttosto che il giorno stesso dell’esame quando ormai è troppo tardi per recuperare concetti magari tralasciati perché considerati non troppo importanti.

So rispondere alle domande del prof degli appelli precedenti?

Se un esame ci preoccupa particolarmente è molto utile assistere agli appelli che precedono il nostro in modo da capire su quali argomenti il professore insiste di più.
Se sapete rispondere alle domande richieste allora sarete sicuramente preparati per l’appello a cui vi siete iscritti, mentre se vi accorgete di avere ancora carenze di grande portata forse è meglio rimandare e per colmare eventuali lacune.

https://www.younipa.it/universita-e-esami-quanto-conta-laspetto-fisico/

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