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Beni culturali, cercansi venti giovani siciliani per digitalizzare il patrimonio

Venti giovani laureati siciliani per digitalizzare il patrimonio culturale della punta dello Stivale. La ghiotta opportunità giunge per mano del Ministero dei Beni Culturali che, appena pochi giorni fa, ha pubblicato il bando 500 giovani per la cultura.

E, in effetti, la selezione dei giovani nostrani rientra all’interno di un progetto più ampio che vede protagonista l’intero Paese. Cinquecento under 35, dunque, ripartiti per regione potranno «sviluppare attività di catalogazione e inventariazione del patrimonio presso gli istituti e i luoghi di cultura statali». Un programma che dispone di 2,5 milioni di euro per il 2014, risorse che potranno essere integrate con fondi europei. Per la Sicilia, come già precisato, sono previsti 20 posti di cui 12 ricercati in ambito umanistico, 4 in ambito informatico, 2 in ambito tecnico e 2 in ambito gestionale.

La candidatura potrà essere inviata solamente per via telematica entro il 21 gennaio 2014. Ma vediamo nello specifico di che cosa si tratta. I giovani prescelti saranno formati per un anno presso musei e istituti specifici, attività per la quale riceveranno un’indennità annua di 5mila euro, e poi saranno impiegati nel programma di trasferimento su file dell’enorme patrimonio che il nostro Paese possiede. Fine ultimo del Ministero, infatti, è quello di ottenere la realizzazione di percorsi turistico-culturali mediante la digitalizzazione del patrimonio e la nascita di nuove imprese che si occupino della valorizzazione del patrimonio e del turismo culturale.

E così per non arrivare impreparati, leggete bene e prestate attenzione. Al concorso potranno partecipare i giovani che non abbiano compiuto 35 anni di età alla data del 9 agosto scorso e che al 21 gennaio 2014, termine ultimo per la presentazione in via telematica delle domande, avranno i seguenti requisiti: laurea (triennale o quinquennale) negli ambiti umanistico, tecnico e gestionale con una votazione di 110/110 o un diploma rilasciato dalle scuole di archivistica, paleografia e diplomatica con una votazione di 150/150, conoscenza delle lingua inglese (certificazione di livello B2), possesso della cittadinanza italiana o europea, godimento dei diritti civili e politici e assenza di condanne penali.

E la selezione invece? I giovani verranno scelti in base al punteggio assegnato ai titoli (conoscenza delle lingue, tipologia della laurea, eventuali lavori svolti nel campo dei beni culturali). Qualora in una regione dovesse risultare un numero di candidati idonei pari al triplo del contingente previsto si procederà ad un’ulteriore selezione attraverso test con quiz a risposta multipla, che accerteranno le competenze dei giovani. Che dire, in bocca al lupo.

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