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La Scuola di Scienze Mediche a sostegno del prof. Giacomo De Leo

«Nei giorni scorsi – si legge in una lettera sottoscritta da 208 docenti della Scuola di Scienze Mediche – la lettura della cronaca giudiziaria ha portato alla ribalta, con grande enfasi, una ennesima vicenda di mala Università che vedrebbe coinvolti alcuni professori universitari per favorire, in un concorso di Ricercatore, la figlia di uno di essi.  Nessuno deve minimizzare o giustificare eventuali illeciti commessi da alcuno, ma quando i fatti narrati sono oggetto di indagine preliminare ed ancora lontani dall’essere dimostrati, l’impatto mediatico rischia di distorcere l’immagine pubblica consolidata di chi viene coinvolto e di travolgere la vita di relazione riconducendo tutto un vissuto ad un fatto episodico, tanto da indurre uno dei colleghi coinvolti, il prof. Giacomo De Leo, a rassegnare le proprie dimissioni dai ruoli istituzionali in atto ricoperti».

«Chi conosce a fondo il collega coinvolto – continua la lettera – non può non far sapere ai lettori ignari, che la caratterizzazione mediatica, a volte, non corrisponde per nulla ai soggetti che tutti i colleghi conoscono e che, invece, rischia di farli apparire come cinici ed esperti intrallazzatori. Nel ricordare il diritto alla presunzione di innocenza, garantito dal buon senso e dalla Costituzione Italiana, per chiunque sia sottoposto ad un procedimento giudiziario i Colleghi che da tanti anni hanno potuto apprezzare la dedizione al lavoro, la puntuale ed elevata professionalità, l’onestà intellettuale e morale di Giacomo De Leo vogliono esprimergli la loro sentita solidarietà ed il più ampio sostegno morale per aiutarlo a superare questo difficile momento in cui gli eventi raccontati sembrerebbero far venir meno la dignità professionale ed il profilo umano di un apprezzato Docente che per una intera carriera accademica ha profuso impegno e dedizione nel quotidiano svolgimento dell’attività universitaria anche con l’espletamento di rilevanti ruoli istituzionali».

«Pertanto – conclude -, i sottoscritti colleghi, auspicano che Egli possa recedere dai passi istituzionali intrapresi e Lo spronano ad affrontare questi momenti di profonda amarezza e di rabbia, come ha sempre dimostrato di saper fare, continuando il proprio impegno nel lavoro quotidiano, nelle lezioni per gli studenti del suo corso di Biologia e Genetica, progettando per il futuro dei suoi allievi e collaboratori e per l’affermazione delle istituzioni che rappresenta».

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