Approvato il Decreto Università: più fondi, stabilizzazioni e novità per studenti e ricercatori | Ecco cosa cambia
Università - Fonte:Archivio interno
Via libera al Decreto Università: arrivano fondi per la ricerca, stabilizzazioni al CNR, borse di studio agevolate e nuove tutele per educatori. Ecco cosa cambia.

È ufficiale: il Decreto Università è stato convertito in legge. Con 149 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti, l’Aula della Camera ha approvato il testo che introduce importanti disposizioni in materia di università, ricerca, istruzione e sanità. Si tratta di un intervento atteso che punta a rafforzare il sistema accademico italiano, con un focus particolare su stabilizzazioni, fondi per la ricerca e nuove garanzie per studenti e ricercatori.
Il commento della ministra Bernini
Poco prima del voto definitivo, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha dichiarato che il sistema universitario italiano è in attivo e che i fondi sono presenti. Secondo Bernini, la sfida sarà a partire dal 2026, con la fine del sostegno straordinario del PNRR, momento in cui occorrerà entrare a regime con riforme strutturali.
Stabilizzazione dei precari del CNR: sbloccate le assunzioni
Uno dei provvedimenti più attesi riguarda la stabilizzazione del personale precario del CNR. Il Decreto modifica i requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi, valorizzando le professionalità acquisite. La Legge di Bilancio 2025 prevede risorse dedicate: 9 milioni di euro per l’anno in corso, 12,5 milioni per il 2026 e 10,5 milioni per il 2027.
Ricerca Sud: 150 milioni per il rilancio del Mezzogiorno
Importante anche lo stanziamento di 150 milioni di euro per il Piano d’Azione “Ricerca Sud”, con l’obiettivo di potenziare la capacità di innovazione nelle regioni meridionali. Il piano prevede il coinvolgimento di università, imprese e istituzioni locali per la nascita di veri e propri ecosistemi dell’innovazione in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Nuovi fondi per enti di ricerca
Arrivano anche 160 milioni di euro in più per gli enti di ricerca vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Queste risorse saranno utilizzate per sostenere progetti di ricerca scientifica, infrastrutture e collaborazioni internazionali.
Prorogato il mandato del CUN
Slitta al 31 dicembre 2025 la scadenza del mandato dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale (CUN), inizialmente fissata per luglio. La proroga consente di concludere i lavori legati alla riforma dell’organo.
Agevolazioni fiscali sulle borse di ricerca
Confermate le agevolazioni fiscali per le borse di studio assegnate prima del 7 giugno 2025. Quelle conferite successivamente saranno soggette a un diverso regime. Il decreto chiarisce così definitivamente ogni dubbio interpretativo e tutela chi già beneficia del regime agevolato.
Titolo valido per gli educatori nei servizi all’infanzia
Importante novità anche per gli educatori: gli studenti immatricolati entro l’anno accademico 2018/2019 nelle classi di laurea L-19 e LM-85bis potranno far valere il proprio titolo ai fini dell’accesso alla professione, anche se i percorsi di studio sono stati superati da nuove norme.
Con l’approvazione definitiva del Decreto Università, il sistema accademico italiano compie un passo in avanti verso la stabilizzazione del personale, il potenziamento della ricerca e il rafforzamento delle tutele per studenti e professionisti dell’educazione. Un intervento che guarda al futuro con l’obiettivo di rendere l’università italiana più solida, inclusiva e competitiva.

