Sicilia, il borgo che appare tra le nuvole: un viaggio dove il tempo rallenta davvero
Erice - Fonte:Archivio interno
Un viaggio nel borgo più poetico della Sicilia: strade di pietra, panorami che emozionano e tradizioni che parlano al cuore.

La prima volta che si arriva a Erice è quasi un sussurro.
La nebbia sale lenta dalla valle, gli archi in pietra emergono come ricordi antichi, e il vento porta profumi che sanno di mandorle e mare.
Camminando tra le case color miele, si ha la sensazione che il mondo fuori smetta per un attimo di correre.
È uno di quei luoghi che non si visitano soltanto: si vivono, si ascoltano, si respirano.
Cosa c’è da scoprire nel borgo di Erice
Erice non è solo un borgo arroccato su una montagna.
È un intreccio di storie arrivate da ogni angolo del Mediterraneo: Fenici, Greci, Romani, Normanni.
Ogni popolo ha lasciato un segno, una pietra, un portone, un rito.
Qui le mura raccontano più delle guide.
Ogni vicolo è un frammento di memoria.
Ogni chiesa un capitolo di un lungo viaggio che ancora oggi continua.
Perché è importante
In un tempo in cui tutto corre troppo veloce, Erice rappresenta una pausa preziosa.
È un esempio vivente di come identità, tradizioni e comunità possano resistere all’urgenza del presente.
Il borgo non sopravvive solo grazie ai turisti: vive grazie ai suoi abitanti, custodi silenziosi di riti antichi, feste religiose, sapori che non hanno bisogno di mode per restare autentici.
Erice ricorda a tutti noi cosa vuol dire appartenere a un luogo.
I luoghi da non perdere
Passeggiando tra le sue vie, ci si ritrova circondati da una bellezza quasi sospesa.
• Il Castello di Venere
In cima alla montagna, domina il mare con un’eleganza austera. Da lassù, le Egadi sembrano dipinte a mano.
• La Chiesa Madre
Con la sua facciata gotica e l’interno che profuma di secoli, è una tappa che racconta la spiritualità del borgo.
• Le mura fenicie
Antiche, irregolari, straordinariamente vive: un ponte tra passato e presente.
• Le vie di pietra
Ogni passo restituisce un’eco di storie, un dettaglio inatteso, una porta socchiusa che lascia immaginare mondi.
• Le “genovesi”
Dolci che non sono solo dolci: sono un gesto, una memoria, un’eredità che si scioglie al primo morso.
Come arrivarci
Erice è raggiungibile da Trapani in auto o con la funivia che sale lenta, regalando una vista che sembra un quadro in movimento.
Chi arriva da Palermo può raggiungere Trapani in poco più di un’ora e poi salire verso il borgo.
La strada si arrampica con curve che sembrano disegnate sulla montagna.
E quando si arriva in cima, tutto appare diverso: il clima, la luce, il tempo.

