Coronavirus. ASP: Dati regionali falsi e inesatti

L' Asp di Catania ha inviato una lettera all’assessore Razza per chiedere la correzione ufficiale di...

L’ Asp di Catania ha inviato una lettera all’assessore Razza per chiedere la correzione ufficiale di ciò che è stato erroneamente comunicato. Oltre a Catania, si richiederebbe un’analisi anche delle altre 8 pronvince siciliane.

Un quadro anomalo che potrebbe essere anche preoccupante: dove sta quindi la verità?

Qualcosa non convince tra i dati quotidiani – relativi alla situazione in atto – comunicati dalla Regione Siciliana e quelli raccolti dall’Asp di Catania.

A detta loro, infatti, i numeri sarebbero falsi: nello specifico, ci si riferirebbe ai ricoverati che, in tutta la provincia di Catania, sarebbero poco meno di 40 contro i 29, invece, indicati dalla Regione, mentre i positivi sarebbero solo 96.

Occorrerebbe, quindi, una rettifica immediata per dare una chiara dimensione di ciò che stiamo vivendo, per capire realmente cosa accade, con dati certi e precisi.

Secondo quanto sostenuto dall’Asp di Catania i dati sul’emergenza non coincidono con il reale andamento dell’epidemia in Sicilia, e nei giorni scorsi avrebbe chiesto formalmente alla Regione Siciliana di apportare delle correzioni alle cifre riportate finora.

È stata inviata una lettera dalla direzione generale dell’Asp di Catania al servizio epidemiologico della Regione per chiedere una correzione ufficiale dei dati, i quali – secondo l’Azienda sanitaria provinciale etnea – non coincidono. Infatti, i dati che vengono pubblicati ogni giorno sulla situazione sanitaria in corso, per l’Asp vanno considerati falsi e inesatti.

Sulla questione interviene, adesso, il Codacons che preannuncia il deposito di un esposto-denuncia alle Procure di Catania e Palermo, affinché vengano avviate indagini per accertare i fatti, l’esatta dimensione del contagio in Sicilia, l’eventuale sussistenza di manovre speculative e di perseguire i responsabili di eventuali reati.

“I cittadini siciliani meritano di conoscere la verità – commenta l’Avv. Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio legale Codacons Sicilia – perché altrimenti, l’incertezza sui numeri reali e uno scontro istituzionale non possono far altro che alimentare la cultura del sospetto e la sfiducia nei confronti delle istituzioni. La falsità dei dati, inoltre, potrebbe falsare l’attuale curva di casi siciliani e quella catanese e non darebbe la giusta dimensione, con ripercussioni dirette sul fronte della salute pubblica”.

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