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Il rover Perseverance è atterrato su Marte: adesso è in cerca di vita

Il rover Persecerance della Nasa è arrivato su Marte. Il robot, arrivato sul suolo dopo diversi mesi dalla partenza, è pronto ad aprire una nuova pagina dell’esplorazione spaziale. Obiettivo della missione è raccogliere tracce di vita passata oltre ai primi campioni del suolo marziano. Tutti i campioni nel 2031 saranno portati sulla Terra da una staffetta di missioni.

Il veicolo è arrivato nel cratere Jazero, bacino di un antichissimo lago. Nei sedimenti potrebbero dunque esserci ancora forme di vita passata. A cercarla sarà anche un piccolo gruppo di ricerca italiano, dell’Osservatorio di Arcetri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

La missione lanciata nel giugno 2020

La missione che ha portato Perseverance su Marte è Mars 2020, lanciata il 30 giugno 2020 e gestita dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. La sonda ha percorso quasi 3,9 milioni di chilometri in poco più sette mesi ed è stata la terza a raggiungere Marte nell’arco di dieci giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tianwen-1 della Cina.

Per due anni il rover setaccerà il suolo per raccogliere i primi campioni destinati a essere portati sulla Terra.

I 7 minuti di terrore

La discesa su Marte è una manovra molto difficile e rischiosa e si calcola che il 40% dei tentativi finora fatti abbia avuto successo.

La manovra di ingresso, discesa e atterraggio è infatti la più breve dell’intera missione, è completamente automatica e che mette davvero a dura prova il veicolo. Il primo problema è la temperatura altissima, fino a 1.300 gradi, che il veicolo raggiunge 80 secondi dopo l’ingresso nell’atmosfera. A proteggerlo c’è una sorta di scudo termico che contribuirà a rallentare la velocità del veicolo portandola a circa 1.600 chilometri orari.

“Si apre una nuova pagina dell’esplorazione”

“Si apre una nuova pagina dell’esplorazione marziana” lo ha detto all’ANSA il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, riferendosi al ruolo importante che la ricerca e l’industria italiane svolgeranno nella staffetta di missioni.

“Comincia una missione complessa e ricca di obiettivi importanti” e che guardano anche alle future missioni con astronauti. “Per esempio, un esperimento prevede la produzione di ossigeno sulla superficie marziana, essenziale per gli uomini che arriveranno sul pianeta e per preparare propellenti in loco” e il piccolo drone-elicottero Ingenuity “affronterà il primo test di volo di un veicolo simile: una bella sfida tecnologica, considerando quanto sia rarefatta l’atmosfera di Marte”.
L’obiettivo “più straordinario è però la raccolta di campioni del suolo marziano per riportarli a Terra: questa missione è con il primo passo del progetto Mars Sample Return”.

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