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Tirocinanti dell’Avviso 22: “Presidente Schifani, siamo stati sfruttati e abbandonati

Una lettera indirizzata al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, da parte di Oreste Lauria portavoce regionale dei tirocinanti dell’Avviso 22, denuncia la difficile situazione in cui si trovano i tirocinanti della regione siciliana. I numeri parlano chiaro: su 1.741 tirocinanti, solo 170 sono stati assunti, mentre 1.555 sono rimasti disoccupati.

Il tirocinio formativo era stato presentato come una formazione professionale che avrebbe collocato i partecipanti nel mondo del lavoro, ma invece si è rivelato un modo per sfruttare la manodopera a basso costo. I tirocinanti hanno prestato la loro opera come se fossero dipendenti regionali, ma alla fine del tirocinio sono stati lasciati a casa senza alcuna prospettiva di assunzione.

La situazione è aggravata dal fatto che molti tirocinanti non hanno ancora ricevuto i pagamenti previsti, bloccati da mesi e in alcuni casi addirittura da anni. Inoltre, molti di loro hanno dovuto anticipare le spese per gli spostamenti senza mai essere rimborsati.

La lettera denuncia anche la mancanza di coordinamento tra la regione siciliana e la politica attiva, che ha portato ad un grave arretramento del governo regionale e del profilo istituzionale della politica siciliana. La competenza per la documentazione mancante è stata affidata agli enti di formazione e alle APL selezionati dalla regione siciliana, ma a distanza di tre anni e mezzo non si sa se queste pratiche saranno mai sanate.

La situazione è resa ancora più difficile dalla lentezza delle procedure regionali e dal fatto che molte delle pratiche sono rimaste incomplete a causa di problemi burocratici e amministrativi.

La lettera si conclude con un appello al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani affinché prenda in considerazione la difficile situazione dei tirocinanti dell’Avviso 22 e intervenga per trovare una soluzione. I tirocinanti chiedono un inserimento lavorativo che preveda finalmente un processo occupazionale reale e dignitoso.

La lettera rivela una situazione molto preoccupante per i tirocinanti della regione siciliana, che si sentono abbandonati dal sistema e privati delle opportunità che gli erano state promesse. La denuncia sollevata dovrebbe essere un invito alle autorità competenti affinché intervengano e trovino una soluzione a questa difficile situazione.

Sotto la lettera integrale

Al Presidente della regione siciliana Renato Schifani:

Cosciente del fatto della sua carica istituzionale implica per lei moltissimi impegni, vuole avere la bontà del suo prezioso tempo al nostro caso che intendo esporle. 

Da Oreste Lauria portavoce regionale dei tirocinanti  dell’Avviso 22 della regione siciliana.

1.741 formati professionalmente, 170 assunzioni, è 1.555 rimasti disoccupati. Questi sono i numeri reali che riguardano la triste situazione dei tirocinanti regionali dell’avviso 22.

Una formazione che doveva collocarci nel mondo del lavoro, invece ci ha solo sfruttati e ingannati, non c’è stato nessun coordinamento dalla regione Siciliana con la politica attiva. Questo è l’ennesimo grave segnale di arretramento del Governo regionale e del basso profilo istituzionale della politica siciliana.

Sono ad oggi ancora 300 le pratiche di rimborso rimaste impagate e tra queste addirittura 189 sarebbero a rischio di non essere più pagate dalla regione siciliana. Inoltre tutti siamo stati costretti ad anticipare di tasca le spese per gli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro. Manodopera e spese mai pagati in 3 anni e mezzo.

Giovani e meno giovani, uomini e donne, padri e madri di famiglia, siamo stati utilizzati come precari per svolgere funzioni lavorative da impiegati, abbiamo prestato manopera pur sapendo che si trattava di tirocinio formativo, abbiamo accettato l’incarico con la prospettiva di  ottonere, alla fine del tirocinio svolto, un lavoro stabile, ed invece siamo stati mandati a casa senza aver ricevuto nemmeno una proposta lavorativa.

Noi tirocinanti siamo stati alle dipendenze della Regione siciliana, così come si evince dai CUD inviati dal dipartimento lavoro regionale. Risultiamo ufficialmente  tirocinanti della Regione Siciliana ed abbiamo a tutti gli effetti lo status di dipendenti regionali.

Svolto il tirocinio da 6 a 12 mesi per 500 euro al mese, ci ritroviamo disoccupati, e per circa 189, a distanza di 3 anni e mezzo non hanno ancora ricevuto il pagamento previsto. 

Pratiche rimaste ferme, incagliate per delle procedure non complete, per intoppi burocratici ed amministrativi.

Una buona parte dei tirocinanti percepisce il reddito di cittadinanza come unica fonte di sopravvivenza, gli altri non possiamo neanche accedere ad un sostegno regionale o del governo nazionale nonostante disoccupati, siamo disperati e non vediamo prospettive per il nostro futuro. Dopo aver prestato un servizio fornendo manodopera presso aziende, imprese private ed enti pubblici, per conto della regione siciliana, siamo stati mandati a casa senza alcun inserimento lavorativo, sfruttati e dopo una lunga attesa ci ritroviamo non pagati è disoccupati.

La competenza per fornire la documentazione mancante prevista è stata affidata agli enti di formazione nonché alle APL selezionati dalla regione siciliana e accreditati.

Ad oggi non sappiamo sè queste pratiche vengano sanate dai documenti mancanti, perfino il personale preposto per gli adempimenti burocratici potrebbe non essere piu reperibile è disponibile dopo 3 anni e mezzo. 

A tutto questo si aggiunge la lentezza delle procedure regionale. 

Il servizio 4 del Dipartimento lavoro regionale avrebbe intenzione di chiudere questo avviso lasciando fuori in maniera vergognosa dai pagamenti gli ultimi tirocinanti. 

Le pratiche hanno criticità note alla Regione siciliana che durano da 3 anni e mezzo, queste sono rimaste incomplete soprattuttto per la farraginosa burocrazia regionale.

A tutto questo bisogna aggiungere che oggi passati 3 anni e mezzo, è spesso complicato quando addirittura impossibile per i tirocinanti produrre la documentazione mancante di cui non sono preposti a produrla.   

Presidente della regione siciliana  Renato Schifani risponda al nostro appello.

Noi tirocinanti consapevoli di ciò che la sua carica istituzionale implica degli svariati ed importanti impegni istituzionali, chiediamo un piccolo segno di buona volontà e una briciola del suo prezioso tempo da dedicare alla soluzione del nostro caso.

Trattati come figli di nessuno, siamo gli invisibili dell’avviso 22.  Siamo rimasti senza lavoro, in una condizione di disagio economico, Costretti a vivere senza speranza, derubati del nostro futuro, abbiamo conseguito una formazione acquisendo competenze professionali, inseriti solamente per una prestazione occasionale per far comodo alle esigenze richieste, e puntualmente ci hanno chiuso la porta in faccia  senza offrirci una proposta di assunzione, dei 25.000.000.00 di euro del bando, gli stessi avevano a disposizione un bonus occupazionale da 3 Mila fino a 14 Mila euro a tirocinante assunto, un fondo stanziato da 5.000.000.00 di euro incluso nel bando, abbiamo bisogno di un  inserimento lavorativo, rimangono a disposizione i 18.000.000.00 milioni di euro del bando 22/2018 si faccia un emendamento che decreta un progetto per reinvestirli per un occupazione a lungo termine.

Presidente è veramente assurdo e scandaloso aver lavorato per una manodopera assistenziale e dopo 3 e mezzo la regione siciliana non riesce a concludere i pagamenti di tutti i tirocinanti.

Più volte abbiamo fatto sentire la nostra voce, chiedendo soluzione al caso, per la nostra vicenda ma siamo rimasti inascoltati.

Siamo disponibili per un inserimento lavorativo che prosegua la nostra formazione e preveda finalmente un reale processo occupazionale.

Chiediamo solamente di poter lavorare dignitosamente, vogliamo essere inseriti ed avere una occupazione stabile. 

Noi non vogliamo favoritismi ma che ci venga riconosciuto il nostro status di lavoratori della Regione Siciliana cosi come è stato già fatto in altre regioni d’Italia come ad esempio in Calabria, dove proprio poco tempo fa’ i tirocinanti calabresi stanno per essere assunti, è finalmente avranno l’opportunità di essere stabilizzati come lavoratori regionali grazie ad un decreto fatto ad hoc per assumere chi proveniva dalla formazione dei tirocini regionali questo significa che dove c’è la volontà politica si possono trovare vere soluzioni e non solo la solita propaganda  elettorale.

N.B 

Non escludiamo a scendere in piazza per una manifestazione di protesta prossimamente…

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