Una vera e propria rivoluzione per il mondo delle professioni. Da quanto annunciato dal Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), cambierà l’accesso all’esercizio della professione. Come? Abolendo l’esame di Stato, ovvero la modalità di abilitazione. Ecco cosa è previsto.
Secondo la legislazione attuale, per esercitare alcune professioni è necessario ottenere un’abilitazione superando un esame. Quest’ultimo, consente poi l’iscrizione in uno specifico albo professionale. L’obiettivo contenuto nel nuovo testo del Recovery Plan è quello di “velocizzare l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati”.
Nel nuovo piano del Recovery Plan, spunta anche la “riforma delle lauree abilitanti”. Secondo l’ultima bozza del testo, si legge: “la riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di stato, con ciò rendendo semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati”.
In particolare, il nuovo modello si applicherebbe alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria, Psicologia, che quindi conferirebbero l’abilitazione all’esercizio delle relative professioni direttamente con l’esame di laurea. In aggiunta, anche le lauree professionalizzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali, le tecniche industriali. Quest’ultime, abiliterebbero all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato. Il provvedimento prevede anche che ulteriori titoli universitari, i quali consentono l’accesso agli esami di Stato, possano essere resi abilitanti su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali. Questo potrebbe valere, ad esempio, per avvocati e giornalisti.
Oltre a rendere più semplice ed agevole l’accesso alla professione, la previsione dell’abolizione dell’esame di abilitazione mira ad aumentare il numero dei laureati, riformulando anche i corsi didattici in modo da «ampliare le classi di lauree professionalizzanti, facilitando l’accesso all’istruzione universitaria per gli studenti provenienti dai percorsi degli ITS», ovvero gli Istituti Tecnici Superiori. Tra loro, ci saranno le nuove «risorse specialistiche» da suddividere in task force multifunzionali, dedicate all’attuazione di tutti i progetti inerenti al Ministero della Giustizia, dalla digitalizzazione alle riforme procedurali e legali.
YOUNIPA 24 APRILE 2021
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