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ChatGpt e Università: un’opportunità o una minaccia? Il caso Firenze

Università. L’integrazione di ChatGpt, un modello di linguaggio artificiale basato sull’intelligenza artificiale, allo studio e alla didattica universitaria potrebbe avere sia conseguenze favorevoli che negative. In questo articolo, esploreremo entrambi gli aspetti e valuteremo l’impatto che ChatGpt potrebbe avere sui metodi di apprendimento e di insegnamento universitari.

ChatGpt e Università: Conseguenze favorevoli

L’integrazione di ChatGpt allo studio universitario potrebbe portare molteplici vantaggi, tra cui:

  1. Maggiore efficienza nell’apprendimento: ChatGpt può aiutare gli studenti a rispondere rapidamente alle domande e fornire risposte più precise ed efficaci. Questo permetterebbe di risparmiare tempo e risorse preziose, consentendo agli studenti di concentrarsi su altri aspetti dell’apprendimento.
  2. Personalizzazione dell’apprendimento: ChatGpt può essere programmato per rispondere alle esigenze specifiche degli studenti e offrire supporto personalizzato. Ciò potrebbe aiutare gli studenti a superare le difficoltà e a raggiungere i loro obiettivi di apprendimento.
  3. Accessibilità: ChatGpt potrebbe rendere l’apprendimento più accessibile per gli studenti con disabilità o bisogni speciali. Grazie alla sua capacità di comprendere il linguaggio naturale, ChatGpt potrebbe fornire risposte personalizzate e assistenza in tempo reale a questi studenti.

ChatGpt e Università: Conseguenze negative

Tuttavia, l’integrazione di ChatGpt allo studio universitario potrebbe anche avere alcune conseguenze negative, tra cui:

  1. Dipendenza: L’utilizzo eccessivo di ChatGpt potrebbe portare gli studenti a dipendere troppo dalla tecnologia, anziché sviluppare le loro capacità di pensiero critico e risoluzione dei problemi. Ciò potrebbe limitare la loro capacità di apprendere e crescere come individui.
  2. Perdita di contatto umano: L’utilizzo di ChatGpt potrebbe portare alla perdita di contatto umano tra studenti e docenti. Questo potrebbe limitare la capacità dei docenti di comprendere le esigenze degli studenti e di fornire supporto personalizzato.
  3. Possibilità di errori: ChatGpt potrebbe non sempre fornire risposte corrette o complete. Ciò potrebbe portare a confusione e frustrazione per gli studenti e potrebbe persino danneggiare la loro apprendimento.

ChatGpt e Università: il caso Firenze

Una segnalazione arriva dall’Università di Firenze che riporta come alcuni studenti abbiano improvvisamente cambiato i toni dei lavori scritti a casa. Al momento però non sembrerebbe esserci stato ancora un caso accertato: “Non abbiamo ancora avuto nessuna denuncia ufficiale. Quindi nessun caso effettivo. I docenti però mi hanno spiegato che su alcuni lavori cominciano ad esserci dei sospetti che però vengono risolti o approfonditi in aula. Magari con un esame orale o con altre fonti di accertamento. Ovviamente c’è un po’ di preoccupazione. È uno strumento che si sta diffondendo”, ha spiegato Ersilia Menesini, prorettrice dell’Università di Firenze.

Menesini insegna psicologia dello sviluppo e ha spiegato di aver provato l’intelligenza artificiale sui suoi stessi argomenti: “Ho provato a usare ChatGPT sui miei temi. Mi spiace ma non mi sembra molto intelligente. Le risposte erano abbastanza limitate. Ma certo, più aumenteranno i documenti a disposizione, più diventerà precisa”.

Esistono già segnali di apertura a ChatGPT da parte del sistema scolastico. L’International Baccalaureante, l’esame per accedere all’università valido in circa 80 Paesi del mondo, consente di usarlo per la produzione di porzioni di testo. Basta citarlo sempre come fonte. Recentemente anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, aveva aperto all’uso di questa tecnologia. E anche a Firenze, spiega sempre Menesini, cominciano le prime applicazioni di questa tecnologia: “Nel nostro ateneo c’è un gruppo di lavoro che studia come applicare l’intelligenza artificiale alla didattica. Non dobbiamo aver paura di questi strumenti”.

Conclusioni

In sintesi, l’integrazione di ChatGpt allo studio universitario ha il potenziale di fornire vantaggi significativi, come maggiore efficienza, personalizzazione dell’apprendimento e accessibilità. Tuttavia, ci sono anche alcune possibili conseguenze negative, come la dipendenza, la perdita di contatto umano e la possibilità di errori. È importante che gli educatori valutino attentamente i pro e i contro dell’utilizzo di ChatGpt e lo utilizzino in modo appropriato, al fine di massimizzare i suoi vantaggi e minimizzare i suoi svantaggi.

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