Ci sarà l’alta velocità ferroviaria fra Palermo, Catania e Messina che per il premier Giuseppe Conte “va in gara quest’estate”. E poi il “potenziamento della Agrigento-Caltanissetta”, la diga di Pietrarossa, la statale 194 ragusana, il collegamento ferroviario Palermo-Trapani via Milo per il quale ancora poche settimane fa l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone aveva protestato.
Ma non il Ponte sullo Stretto: “Non ci sono novità su quello – dice Conte – siamo concentrati sulle opere a terra”. Eccolo, dunque, il pacchetto delle “semplificazioni” previste dal governo nazionale, le opere cioè che saranno commissariate per essere velocizzate: un blocco di interventi che la Sicilia aspetta da anni e che si bloccano da sempre nelle maglie della burocrazia.
L’opera di più grande impatto, però, è certamente la Palermo-Catania-Messina.
Al momento è in corso il collegamento Bicocca-Catenanuova, un’opera da 400 milioni e lunga 40 km per la quale le ultime stime prevedono l’apertura a settembre dell’anno prossimo, quando sarà possibile percorrere la tratta con una velocità massima di 200 chilometri orari.
Il progetto attualmente in corso, però, è solo una porzione del totale: il progetto complessivo vale 8 miliardi di euro e permetterà di innalzare la velocità fino a 250 chilometri orari. Secondo le previsioni, la tratta Palermo-Catania sarà coperta in un’ora e 50 minuti, con un risparmio di un’ora, mentre per quella fra Messina e Catania serviranno 45 minuti (al momento servono un’ora e 10 minuti).
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