Con il decreto Agosto arrivano i contributi a fondo perduto per i negozi del centro storico sull’orlo della crisi a causa soprattutto della mancata presenza di stranieri. Sono 29 le città incluse nella misura, ecco quali.
Il decreto Agosto ha dato il via libera a contributi a fondo perduto per i negozi del centro storico di alcune specifiche città italiane.
La misura vuole colmare i mancati guadagni degli esercenti soprattutto delle zone turistiche italiane, solitamente frequentate da turisti stranieri durante il periodo estivo.
L’emergenza sanitaria ancora in corso e l’impossibilità di molti stranieri di viaggiare per paura della diffusione dei contagi da COVID-19 hanno avuto impatti evidenti sui commercianti dei centri storici italiani.
Per questo, il Governo ha deciso di inserire una lista di 29 città, tra capoluoghi e località metropolitane, alle quali saranno destinati contributi a fondo perduto per scongiurare crisi profonde e chiusure.
Sono 29 le città indicate nel decreto Agosto come destinatarie dei contributi a fondo perduto studiati per i negozianti del centro storico.
Il criterio di scelta delle località è innanzitutto il calcolo della presenza abituale di turisti stranieri. Il crollo dei guadagni di molte città, infatti, è stato causato proprio dalla crisi turistica innescata dalla pandemia.
Di conseguenza sono stati selezionati dal Governo i capoluoghi di provincia nei quali i turisti rappresentino almeno il triplo dei residenti. Nelle città metropolitane, invece, devono risultare comunque più presenze straniere dei cittadini in residenza.
In questo modo sono state segnalate destinatarie dei contributi a fondo perduto nel decreto Agosto le seguenti località (con numero relativo al rapporto tra presenza di stranieri e residenti):
Il decreto Agosto ha stabilito che i contributi a fondo perduto per il commercio al dettaglio sono destinati a negozianti con un fatturato dimezzato a giugno 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Questo significa che i negozi del centro storico delle 29 città indicate nell’elenco precedente potranno ricevere fondi solo se avranno avuto un fatturato di giugno inferiore della metà rispetto all’anno scorso.
L’indennizzo servirà per colmare in parte la perdita di guadagno, cercando di aiutare soprattutto i commercianti più piccoli.
Per questo, i contributi a fondo perduto copriranno il 20% del mancato fatturato per chi ha ricavato meno di 400mila euro l’anno scorso; il 15% per i negozi con ricavi tra 400mila euro e 1 milione di euro e il 10% dei commercianti che l’anno scorso hanno fatturato più di 1 milione di euro.
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