Dal sushi alla pizza alla pasta salvavita: Ecco cosa mangiano veramente gli studenti universitari fuori sede
Cibo Studenti - Fonte: Archivio interno
Tra caro vita, affitti e budget ridotti, gli studenti universitari italiani riscrivono il menù, ecco cosa mangiano veramente.

Il ritorno sui banchi per migliaia di universitari italiani coincide con un cambiamento importante anche a tavola. Due recenti indagini, una condotta da Too Good To Go e l’altra da TheFork, svelano come le abitudini alimentari dei giovani si stiano trasformando per via dell’aumento del costo della vita.
Il carrello della spesa pesa di più, e gli studenti – soprattutto i fuori sede – si ritrovano a fare i conti con un budget limitato e la necessità di non sprecare nulla.
Sconti, offerte e zero sprechi: gli studenti diventano più consapevoli
Secondo la ricerca realizzata da Too Good To Go insieme a YouGov, il 91% degli studenti italiani ha modificato le proprie abitudini alimentari a causa del rincaro dei prezzi. Ma non è solo una questione economica: il 63% si dichiara più attento a evitare lo spreco di cibo, mentre l’83% afferma di basare le proprie scelte di spesa su sconti e promozioni.
Il cambiamento coinvolge in modo particolare le nuove generazioni, sempre più sensibili anche ai temi ambientali e alla sostenibilità.
Studenti fuori sede: i più colpiti dal caro spesa
Gli studenti che vivono lontano da casa affrontano una doppia spesa: affitto e alimentazione. Per questo quasi uno su due (47%) dichiara che avrebbe bisogno di almeno 100 euro in più al mese per poter mangiare in modo sano ed equilibrato.
Chi non riesce a permetterselo, si affida ai grandi classici: la “pasta col tonno” si conferma ancora oggi la salvezza degli universitari. Facile, economica e a spreco zero. Tanto che l’app Too Good To Go ha scelto di includere il tonno nelle sue “Box Dispensa”, pensate per chi studia con poco tempo e pochi soldi.
Voglia di socialità: cena fuori almeno una volta al mese
Nonostante le difficoltà economiche, gli studenti non rinunciano del tutto alla socialità. Secondo un’indagine di TheFork in collaborazione con Thefaculty, il 44% dei ragazzi tra i 18 e i 22 anni va a mangiare fuori almeno una volta al mese. Non per lusso, ma per stare in compagnia.
Il luogo preferito? La pizzeria, scelta dal 78% degli intervistati. Seguono le trattorie (60%), il sushi (55%), hamburgherie e steakhouse (43%) e i ristoranti etnici (28%). Più indietro i ristoranti di pesce (24%) e ancor più i locali stellati o premiati: per il 44% sono troppo costosi, mentre il 28% non li considera interessanti.
Il passaparola batte le stelle Michelin
Quando si tratta di scegliere dove mangiare, gli studenti si fidano soprattutto degli amici. Il 63% segue i consigli di chi è nella stessa situazione, mentre solo il 6% si fa influenzare dai premi o dai riconoscimenti gastronomici.
Molto più rilevanti invece le recensioni online, le offerte visibili sulle app di prenotazione e i trend scoperti sui social. La spesa media? Tra i 20 e i 30 euro a persona per la maggioranza (63%), ma c’è un buon 21% che cerca di spendere anche meno.
Una generazione che si adatta con intelligenza
Tra inflazione, affitti e spese universitarie, il pasto quotidiano è diventato un vero esercizio di equilibrio. Gli studenti italiani rispondono con creatività, attenzione e spirito di adattamento. La pasta col tonno non è solo una ricetta, ma un simbolo di resistenza. E la serata in pizzeria, un piccolo lusso accessibile.
In un contesto sempre più difficile, la capacità di fare scelte consapevoli – anche a tavola – racconta molto della forza e della maturità di questa generazione.

