Ecco le 43 strutture sanitarie peggiori in Sicilia secondo Agenas 2025

Peggiori strutture sanitarie Sicilia

La sanità pubblica in Sicilia continua a essere sotto la lente d’ingrandimento: secondo il rapporto 2025 dell’Agenas, 43 strutture ospedaliere e cliniche regionali risultano tra le più criticate d’Italia per qualità delle prestazioni, tempi di attesa e carenze strutturali.
Questa analisi offre una fotografia impietosa: non si tratta di casi isolati, ma di una rete sanitaria che mostra crepe significative in ampie aree dell’isola.
Nel pezzo che segue troverai: i motivi delle critiche, una panoramica delle aree più a rischio, cosa significa per i cittadini siciliani e quali accortezze adottare prima di scegliere un ospedale.

Strutture sanitarie peggiori: le evidenze del rapporto Agenas 2025

Secondo l’agenzia nazionale di valutazione sanitaria, le 43 strutture segnalate presentano uno o più dei seguenti problemi:

  • Qualità delle cure sotto la media nazionale
  • Liste di attesa per visite ed esami troppo lunghe
  • Carenza di personale medico e paramedico
  • Strutture fatiscenti o con carenze infrastrutturali
  • Elevata mobilità passiva verso ospedali di altre regioni

Secondo i dati aggregati, queste strutture si concentrano soprattutto nelle province interne o nelle aree più periferiche — territori che già soffrono per spopolamento e scarso accesso ai servizi.

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Strutture sanitarie peggiori: Le aree più colpite in Sicilia

Provincia / AreaNumero indicativo di strutture critiche
Enna / zone interne centro-isola9
Agrigento e sud-ovest7
Caltanissetta e aree interne6
Province costiere minori e hinterland8
Parte orientale (Siracusa, ragusano)5
Province metropolitane / aree urbane4

Nota: la mappa complessiva — allegata al rapporto — mostra una significativa “macchia rossa” nelle aree interne: una disuguaglianza geografica nella qualità dell’assistenza che rischia di penalizzare intere comunità.


Perché queste strutture sono risultate “tra le peggiori”

Carenza di personale e lunghe attese

Molti ospedali segnalati non garantiscono un numero sufficiente di medici e infermieri, con reparti che restano sguarniti nelle ore notturne. Le liste d’attesa per esami diagnostici o visite specialistiche arrivano a 120–180 giorni.

Strutture obsolete o non a norma

Le segnalazioni includono edifici con ascensori inattivi, sale operatorie insufficienti, sistemi antincendio vecchi o carenti, reparti sovraffollati e infrastrutture inadeguate.

Migrazione per curarsi: pazienti costretti a spostarsi

La conseguenza più grave: molti pazienti — pur residenti in Sicilia — scelgono di curarsi altrove, in regioni del Nord o in strutture private, perché temono per qualità e sicurezza. Questo fenomeno alimenta emigrazione sanitaria interna, costi elevati per i malati e perdita di fiducia nel sistema pubblico.

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Sapere che una struttura è segnalata dal rapporto Agenas significa avere strumenti in più per scegliere. Prima di prenotare:

  • Verifica se l’ospedale è nella lista Agenas 2025
  • Controlla tempi di attesa reali per esami e visite
  • Pondera la possibilità di recarti in strutture alternative, anche fuori provincia
  • Valuta l’uso del settore privato convenzionato se urgente

Questo non significa allontanarsi completamente: significa essere informati e mettere al primo posto la propria tutela di salute.

Strutture sanitarie peggiori. Quali grandi sfide per la sanità siciliana

Se una parte importante del territorio risulta vulnerabile, è evidente che servono:

  • Programmi straordinari di assunzioni e stabilizzazione del personale sanitario
  • Piani di ristrutturazione infrastrutturale con priorità alle zone interne
  • Controlli serrati su qualità delle cure, trasparenza e rendicontazione dei risultati
  • Reti di trasporto e servizi per ridurre la mobilità passiva

Se si agisce su questi fronti, la Sicilia può invertire la rotta. Se no, il rischio è che cresca il divario territoriale e la domanda sanitaria resti disattesa.

Il rapporto Agenas 2025 è un campanello d’allarme. Sapere non basta, serve azione

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