Cane Randagio
Aggredito il giornalista Francesco Panasci da un branco di cani randagi in Viale delle Scienze. Lo racconta Il Moderatore.it, testata diretta dallo stesso Panasci.
In sintesi, mutuando le parole dall’articolo pubblicato sul quotidiano online, «nella tarda serata di sabato scorso, a bordo di uno moto, in compagnia di un suo collaboratore, Panasci, che si era recato all’Università per la conferenza Eventi di legalità, è stato brutalmente aggredito e inseguito per centinaia di metri dal solito branco di feroci cani randagi che ormai da anni infesta la zona».
L’articolo punta il dito sia contro le forze dell’ordine «che non hanno fatto altro che rimbalzarsi le chiamate, da Polizia a Carabinieri e viceversa” che contro i vigilantes perché «non si sono affatto mobilitati nel tutelare la sicurezza degli ospiti dell’Ateneo», accusati di «menefreghismo».
Inoltre, si fa riferimento ad una dichiarazione del Rettore, rilasciata nell’aprile del 2009, in cui Lagalla affermò che «l’Università vuole garantire al massimo la sicurezza a la piacevolezza del campus che ogni giorno è frequentato da migliaia di studenti, docenti, personale amministrativo, ma viale delle Scienze e il Policlinico sono parte del territorio cittadino, e qualsiasi provvedimento sui cani è di esclusiva pertinenza del Comune. Non possiamo fare altro che supportare il piano di contenimento del problema che dovrebbe portare alla sterilizzazione di 2000 cani all’anno, e invitare tutti coloro che frequentano il Policlinico e i luoghi dell’Ateneo a non nutrire i randagi».
In merito all’accaduto, la Lida Palermo ha inviato questo messaggio a Younipa: «Moltissimi cani dell’Università sono stati prelevati in questi giorni e rinchiusi in canile. Molti sono buonissimi e anziani. È stata tolta loro ingiustamente la libertà. Non davano fastidio a nessuno. Erano monitorati dai volontari. Ogni anno venivano sottoposti a profilassi anti parassitaria. Alcuni di loro stanno soffrendo parecchio la chiusura in gabbia».
«È vero – continua la Lida -, ci sono troppi randagi per strada ma i volontari non si occupano solo di sfamarli: li sterilizzano, li tengono sotto controllo, fanno di tutto per farli adottare. Forse dovremmo essere più tolleranti verso i randagi, vittime anche loro di un sistema che non funziona da tempo».
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