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La malattia ruba a Darin la laurea, ma Unipa lo proclama dottore: il ricordo dello studente

Unipa decide di ricordare Darin D’Anna Costanzo, studente stroncato da una malattia nel giugno del 2020. Tutti lo ricordano come un ragazzo che amava stare in compagnia e col sogno di fare l’ispettore alimentare, continuando a formarsi con master di alto livello. Una brutale malattia, però, ha strappato nel 2020 tutti i piani e i sogni di Darin D’Anna Costanzo con crudeltà.

La sua morte risale a un passo sua laurea: al coronamento con la corona d’alloro, la solita festa e la bicchierata di liberazione. Darin D’Anna Costanzo ai tempi del tragico fatto aveva 35 anni e una laurea magistrale mancata per poco a causa di un destino tragico. Dopo la triennale in Biologia, il suo percorso di studi lo avrebbe concluso laureandosi in Scienze Agrarie. Così lui avrebbe voluto.

Fu però un master dall’altro lato dell’isola a fargli scoprire il mondo della fecondazione assistita. Pochi mesi prima della morte lo studente palermitano si era perdutamente innamorato della tematica, approfondendola con studio e ricerca accurata. Per tutte queste motivazioni l’Università di Palermo ha deciso di conferirgli l’onorificenza di “benemerito dell’ateneo.


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La malattia ruba a Darin la laurea, ma Unipa lo proclama dottore

“Da semplice studente Darin si era infatti distinto per quel suo animo garbato e attento. Lui era così: gentile e scrupoloso, elegante e curioso e non poteva essere diversamente per chi nella vita ha goduto di affetto e stima incondizionata”, fa sapere chi lo conosceva bene.

A ritirare la targa in sua memoria, la mamma e il fratello di Darin, la famiglia e gli amici di una vita intera. “Il fatto che mio figlio sia ricordato sempre fa bene all’anima – racconta al sito cittadino PalermoToday Lucia Cascio, la madre di Darin -. Questa iniziativa è stata portata avanti dalla sua ex fidanzata, Simona Cannistraci, una persona che ha avuto un ruolo e un peso importante nella sua vita avendoci anche convissuto. Ora è benemerito dell’ateneo perché no aveva completato il ciclo di studi. Ad un certo punto è subentrata la malattia. La corsa è finita. Aveva la tesi pronta. Oltre a tanta voglia di farcela”. 


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”