Relazione - Fonte Serenis
Perché la relazione finisce? Scopriamo il segreto matematico dietro al “vissero per sempre felici e contenti”
Da tempi immemorabili, l’umanità si è interrogata sul mistero della relazione amorosa e sulla sua fine. In un mondo permeato dalla scienza, i ricercatori si sono cimentati nell’arduo compito di svelare i meccanismi nascosti dietro al declino dell’amore. Ecco quindi che la matematica si propone come alleata in questa ricerca, offrendo un’inedita prospettiva su un fenomeno tanto comune quanto enigmatico.
“Vissero per sempre felici e contenti”: una promessa che da bambini abbiamo accolto con entusiasmo dalle fiabe, ma che spesso si scontra con la cruda realtà della vita adulta. I dati parlano chiaro: la durata delle relazioni è sempre più breve, con un tasso di divorzi che, in alcuni Paesi, sfiora il 50%. In Italia, la situazione non è migliore, con sempre meno persone che scelgono di sposarsi e una percentuale non trascurabile di unioni destinate a naufragare. Ma perché ciò accade?
Un approfondimento recente, riportato su The Conversation, getta nuova luce sulle relazioni umane, paragonandole a un sistema chiuso soggetto alle leggi della termodinamica. Secondo questa concezione, proposta inizialmente dallo psicologo delle relazioni John Gottman, una relazione richiede costante energia per mantenere il proprio equilibrio. In altre parole, l’amore da solo non basta: è necessario un impegno attivo da parte di entrambi i partner per coltivare e preservare la relazione nel tempo.
Un recente studio condotto dall’Università di Madrid ha confermato questa teoria, utilizzando modelli matematici per studiare l’evoluzione del sentimento amoroso nel tempo. Secondo i ricercatori, il segreto per mantenere viva una relazione risiede nell’equilibrio tra l’energia investita dai partner e lo sforzo necessario per superare le sfide esterne. In particolare, il partner più emotivamente coinvolto in un momento di crisi deve fare uno sforzo maggiore per mantenere saldo il legame.
È interessante notare come questa disparità nello sforzo profuso possa manifestarsi anche nelle coppie eterogenee, caratterizzate da differenze di background sociale, religioso, culturale o economico. Sebbene tali differenze possano inizialmente arricchire la relazione, nel lungo periodo possono diventare fonte di tensione e rischio di rottura. Le coppie omogenee, al contrario, sembrano godere di maggiore stabilità, poiché condividono un contesto simile che facilita la comprensione reciproca e riduce le discrepanze nello sforzo richiesto.
In un mondo sempre più caotico e frenetico, mantenere viva una relazione richiede più che mai impegno e dedizione da entrambe le parti. La matematica ci offre uno sguardo nuovo e affascinante sulla complessità delle relazioni umane, rivelando che, dietro al mito dell’amore eterno, si cela un equilibrio delicato che va costantemente preservato. Così, armati di consapevolezza e comprensione, possiamo affrontare le sfide della vita amorosa con maggior determinazione e saggezza.
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