Un esame appena dato, poco tempo per riprendersi dallo stress e per eliminare le classiche occhiaie ed eccoci qui, di nuovo pronti ad affrontare un nuovo “ostacolo”.
Ogni studente che si rispetti sa cosa significa. File in libreria, dispense da scaricare, capitoli su capitoli da memorizzare.
Ma se c’è chi affronta il “calvario” munito di evidenziatori e penne colorate, riempiendo le pagine bianche con scritte e sottolineature ad opera d’arte per colorare le giornate nere e risollevare un po’ l’umore, c’è chi viene colto dal panico se non ha davanti un libro bello e immacolato. Tanto da non riuscire a leggere un rigo.
Ma i libri, si sa, a volte diventano anche compagni fidati. E dopo pomeriggi intensi trascorsi insieme, tra crisi di nervi e paura di non farcela, alla fine del cammino qualcuno non riesce a gettarli via come se nulla fosse e preferisce conservarli sugli scaffali o tra i ripiani della scrivania. O d’altra parte c’è chi non riesce neppure a guardarli senza provare un sintomo di repulsione.
E voi invece? Sì, proprio voi che leggete, diteci… Siete tipi da sottolineatura, da riassunti per lasciarli immacolati, da conservarli sugli scaffali o da venderli immediatamente dopo l’esame perché non li sopportate più?
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