“Mimprendo Italia”, parte nuovo progetto per studenti e laureati

Mimprendo Italia, questo il nome del progetto promosso dall'Università degli Studi di Palermo in...

Mimprendo Italia, questo il nome del progetto promosso dall’Università degli Studi di Palermo in collaborazione con Confindustria Palermo e con la Conferenza dei Collegi Universitari di Merito.

L’idea è quella di promuovere le attività di un’azienda siciliana, lavorando per sei mesi in team interdisciplinari e partecipano a un concorso nazionale che prevede un premio di 10mila euro.

Possono partecipare tutti gli studenti universitari dal III anno in su o laureati da non più di 12 mesi. Si tratta di 80 progetti aziendali divisi in 10 regioni italiane che aspettano di essere sviluppati da team di studenti e laureandi appassionati di innovazione.

Per prendere parte al progetto occorre scegliere un progetto innovativo, progettare l’innovazione partecipando a meeting periodici, valorizzare in team multidisciplinari le proprie conoscenze universitarie, aumentare il peso della propria esperienza facendosi notare da vertici aziendali e concorrere ai premi del concorso nazionale.

Mimprendo Italia offre inoltre la possibilità di sperimentare la collaborazione diretta con un imprenditore, l’acquisizione di un’esperienza concreta spendibile sul Curriculum Vitae; l’inserimento in un nuovo network e un esercizio di auto-imprenditorialità con possibile avvio di collaborazioni professionali.

Per candidarsi c’è tempo fino al 2 aprile.

Per maggiori informazioni visitare il sito di MimprendoItalia o contattare Marcello Pinzarrone all’indirizzo [email protected].

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1 Thought su ““Mimprendo Italia”, parte nuovo progetto per studenti e laureati

  1. Complimenti per l’iniziativa, da giovane imprenditore quale sono ho avuto la stessa idea alcuni mesi fa, iniziando a costruire un Team di lavoro per il turismo che facesse gli interessi dell’azienda, il mio Hotel a Sanremo e devo dire che lo spirito di gruppo che abbiamo creato sta dando ottimi risultati. Sono dell’idea che bisogna farli lavorare così i ragazzi formandoli per il mercato con un’istruzione solida e facendoli sentire parte integrante del progetto.

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