La squadra mobile di Palermo, guidata da Rodolfo Ruperti, ha fermato questa notte tre uomini con l’accusa di omicidio. Sarebbero i sicari che lunedì notte hanno freddato con tre colpi di pistola il 26enne Emanuele Burgio, figlio del boss Filippo Burgio.
Si tratta di Matteo Romano, 39 anni, il fratello Domenico di 49 e il nipote Giovanni Battista di 29. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla Dda del capoluogo. L’omicidio di Burgio è l’epilogo di una lite scoppiata poco tempo prima per uno screzio banale.
Secondo quanto emerso, la lite sarebbe scoppiata nei giorni scorsi dopo un banale diverbio seguito a un incidente stradale. L’attrito, dopo diversi incontri chiarificatori uno dei quali finito a pugni, sembrava sopito, ma è riesploso senza una ragione apparente tra i vicoli della Vucciria, la notte scorsa. Dopo l’ennesima discussione, Matteo Romano ha impugnato una pistola e ha sparato contro Emanuele che ha cercato di scappare ma è riuscito a percorrere poche decine di metri. Ferito da più colpi di pistola al torace e alle spalle, è stato trasportato in ospedale ma è morto poco dopo il ricovero.
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