Sembra un film, invece è un borgo di Sicilia
Borgo di Monterosso Almo- fonte: Wikivoyage
Vicoli di pietra, luce dorata e silenzi che raccontano storie: un borgo siciliano reale, dove il cinema sembra prendere vita.

Arrivi quando il sole sta calando.
L’aria è tiepida, il vento muove piano le foglie e porta con sé l’odore del timo selvatico.
Le pietre si scaldano di luce e il silenzio sembra parlare.
È in questo momento che capisci di essere entrato in una Sicilia diversa.
Cosa c’è da scoprire
Arroccato sui Monti Iblei, questo piccolo borgo della provincia di Ragusa appare come un presepe vivente.
Vicoli lastricati, scalinate imponenti, chiese che dominano la scena come quinte teatrali.
Passeggiando tra le case di pietra, tutto sembra studiato, eppure è autentico.
Non stupisce che registi come Giuseppe Tornatore lo abbiano scelto come sfondo naturale per raccontare storie di uomini, sogni e vento.
La piazza principale, chiamata dagli abitanti semplicemente “U Chianu”, è il cuore pulsante del paese.
Qui svetta una chiesa dalla facciata piramidale che cattura la luce e la restituisce in un bianco quasi accecante, come se vegliasse sul tempo che passa lento.
Perché è importante oggi
In un’epoca in cui tutto corre, questo borgo insegna a rallentare.
Racconta una Sicilia che non si è piegata alla fretta, che ha custodito la propria identità senza trasformarla in spettacolo.
Qui il turismo non è consumo, ma incontro.
È memoria collettiva, paesaggio vissuto, comunità che resiste e accoglie.
Visitare luoghi così significa sostenere territori interni spesso dimenticati, ma fondamentali per il futuro culturale dell’isola.
I luoghi da non perdere
C’è un palazzo nobiliare che racconta un passato fatto di scambi, ferrovia e visioni moderne.
Poco più in là, un affaccio improvviso apre lo sguardo sulla valle del fiume Amerillo: campagna iblea, muretti a secco, carrubi secolari.
Nel quartiere più antico, cortili nascosti e passaggi ad arco sembrano usciti da un romanzo.
Ogni angolo è una sorpresa, ogni scala una storia.
Nei dintorni, sentieri immersi nel verde conducono a mulini ad acqua, ponticelli in pietra e boschi silenziosi dove il tempo sembra essersi fermato.
Come arrivarci
Il borgo si raggiunge in auto attraversando l’entroterra ragusano, tra curve panoramiche e paesaggi agricoli.
Il viaggio è parte dell’esperienza: più ci si allontana dalle grandi strade, più si entra nella vera anima della Sicilia.
Una volta arrivati, il consiglio è semplice: parcheggiare e camminare.
Solo così si colgono i dettagli, i profumi, le voci basse che escono dalle case.

