5 Giugno 2025

Studenti universitari sempre più stanchi: il 74% dorme poco e i voti calano | Lo studio

Secondo uno studio, i disturbi del sonno colpiscono la maggioranza degli studenti universitari, con effetti negativi su salute e rendimento. Ecco cosa rivela lo studio.

Università sonno
Università sonno – Fonte:Web

Dormire male è diventato un problema quotidiano per migliaia di studenti universitari italiani. A confermarlo è una recente indagine condotta dall’Università degli Studi di Torino, che ha analizzato i comportamenti legati al sonno tra gli studenti del corso di laurea in Psicologia. I risultati sono allarmanti: il 74% degli intervistati dorme meno del necessario e quasi uno studente su cinque soffre di disturbi del ritmo circadiano.

Una situazione che va ben oltre la semplice stanchezza. I dati parlano chiaro: il sonno insufficiente compromette la salute mentale, aumenta i livelli di stress e riduce le performance universitarie.


I “gufi patologici”: il nuovo volto dell’insonnia tra i giovani

Il fenomeno dei “gufi patologici” è tra gli aspetti più preoccupanti emersi dallo studio. Si tratta di studenti che tendono ad andare a letto molto tardi e a recuperare sonno solo nelle ore mattutine, alterando il ritmo naturale sonno-veglia. Questo squilibrio ha effetti diretti sulla qualità della vita, rendendola inferiore rispetto a quella di coetanei con un ciclo di sonno regolare.

Secondo i dati raccolti, gli studenti affetti da disturbi del ritmo circadiano registrano livelli di stress più alti (74% contro il 60%) e una maggiore sensazione di affaticamento durante il giorno (54% contro il 44%). Anche la qualità del sonno è fortemente compromessa, con il 74% che dichiara di non riposare bene, rispetto al 49% degli altri studenti.

Un punto in meno nella media: il prezzo accademico della mancanza di sonno

Oltre agli effetti sulla salute fisica e mentale, il sonno insufficiente si traduce in un calo evidente del rendimento accademico. Gli studenti con disturbi del sonno ottengono in media voti inferiori di circa un punto rispetto ai loro colleghi che dormono regolarmente. Un dato che evidenzia come il riposo sia un fattore determinante anche per il successo universitario.

La ricerca è stata coordinata dal Centro regionale per i disturbi del sonno della Città della Salute e della Scienza di Torino, insieme al Dipartimento di Neuroscienze Rita Levi Montalcini e al Dipartimento di Psicologia dell’ateneo torinese. Un lavoro che ribadisce ancora una volta l’importanza del sonno come elemento chiave per il benessere e la riuscita personale.

Dormire poco non è una semplice abitudine giovanile, ma un problema diffuso che mina la salute, lo studio e la qualità della vita. I dati dell’Università di Torino sono un campanello d’allarme: servono maggiore consapevolezza, interventi mirati e un’educazione al sonno fin dai primi anni universitari. Perché imparare a riposare bene è il primo passo per vivere meglio e studiare con successo.

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