“Sarò un primus inter pares per un’università centrata sullo studente, che deve diventare polo di ricerca internazionale”. Lo ha detto, in un’intervista a Repubblica, il neo Rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri. “Ereditiamo un’università in ottimo stato di salute — dice l’ordinario di Radiologia, 59 anni — adesso dobbiamo fare il salto: digitalizzazione dei servizi, un centro di Alti studi per la ricerca, nuovi spazi anche nelle caserme e piu’ residenze universitarie”.
Rettore, cosa farà nei suoi primi 100 giorni? “La cosa più rapida è mettere mano allo statuto. Occorre snellire le procedure per progettare e spendere fondi. Poi portare da 4 a 8 i prorettori, che aiuteranno il rettore che, ripeto, è un primus inter pares che rappresenterà tutti e deve decadere in caso di candidatura in politica. Interverremo subito sulla digitalizzazione: è il cuore dei servizi agli studenti e del funzionamento di un ateneo moderno. In segreteria si andrà solo per pochi passaggi essenziali…”.
Che rapporto ci sarà con la città? “L’università sarà un motore culturale che accompagnerà la crescita economica e sociale di Palermo, ma anche della Regione, con i poli decentrati di Agrigento, Caltanissetta e Trapani che saranno potenziati per attrarre studenti che non devono più emigrare”.
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