La segnalazione è stata fatta dall’associazione Link, che si è occupata di girare alcune testimonianze di disagio al Garante degli studenti.
Un esame da incubo. Così si potrebbe definire la prova scritta che, presso l’Università di Bari, supererebbero, secondo le segnalazioni, appena 2 iscritti su 30.
Il caso è stato sollevato dall’associazione ‘Link’, attraverso una segnalazione di presunti maltrattamenti da parte di alcuni professori ai danni degli studenti.
“Per un anno non ho provato quell’esame perché c’era lui e avevo l’ansia. Poi ho rischiato di mollare tutto per un esame”: questo è uno dei racconti raccolti dalla segnalazione inviata dal sindacato studentesco Link al Garante degli studenti.
Come riporta ‘La Repubblica‘, si parla di dispense stracciate dal prof nel bel mezzo dell’esame orale, di insulti nei confronti di una ragazza considerata non all’altezza, di esami scritti da incubo passati da 2 iscritti su 30. Tutti episodi denunciati dalla segnalazione, e che si sarebbero verificati nei plessi afferenti al dipartimento di Ricerca e Innovazione umanistica (DIRIUM).
L’associazione Link, a febbraio, per consentire agli iscritti Uniba di ottenere un contatto diretto con l’organizzazione, aveva lanciato un form che permettesse di denunciare eventuali disagi riscontrati durante lo svolgimento degli esami del primo semestre. In riferimento al periodo, tre sono stati gli episodi denunciati dagli utenti che hanno allarmato i rappresentanti. Il passo successivo è stato quello di inoltrare le segnalazioni al Garante degli studenti, ovvero l’ex procuratore Marco Dinapoli. Nella email: “Le facciamo presente che la portata della vicenda è abbastanza grave. Le chiediamo pertanto di incontrarla il primo possibile”.
Oltre agli episodi, sono state portate all’attenzione del Garante anche le presunte irregolarità di un appello scritto, tenutosi nel plesso di Lingue: solo 2 iscritti su 30 sarebbero riusciti a passare l’esame. Un numero davvero troppo esiguo. Nell’allegato della email sono poi riportate le testimonianze di alcuni studenti: “Non riesco a laurearmi da due anni perché è impossibile superare la prova orale”; “Molti si sono messi a piangere durante l’esame”; o ancora: “Una volta il professore mi ha detto che non capisco un c…”.
L’associazione Link si sta mobilitando per organizzare nelle prossime settimane un’assemblea aperta per discutere della questione e capire, di conseguenza, come intervenire. Per adesso il Garante ha assicurato i rappresentati che si procederà con gli opportuni accertamenti, volti appunto a verificare la situazione.
Sulla vicenda, fa sapere ‘La Repubblica’, è poi intervenuto anche Paolo Ponzio, direttore del dipartimento Dirium: “Il Garante degli studenti mi ha cercato, ma ancora non sono riuscito a parlargli. Bisognerà capire come stanno le cose sentendo sia i colleghi sia gli studenti coinvolti”. Aggiunge il direttore: “Nessuno dovrebbe subire maltrattamenti, ma attenderei prima di demonizzare qualcuno. Certo, se le segnalazioni arrivano al Garante vuole dire che la situazione è seria”.
“Io ufficialmente non so ancora nulla – spiega il rettore Stefano Bronzini di Uniba, sentito da La Repubblica qualche ora fa – vorrei avere nota dagli studenti. Se le cose stanno come dicono i ragazzi prenderemo provvedimenti. Sono molto dispiaciuto che non mi abbiano contattato personalmente per una questione così importante”
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