“Ho paura di uccidere. Lo farò solo se costretta. E se il mio corpo dovesse servire per salvare la vita a un mio fratello ucraino, sono pronta a morire. Non ho paura”. Sono queste le prime parole della giovane Aliona, che sta partendo da Vicenza per tornare nella sua Ucraina a combattere.
“Andrò dove sarò più necessaria. Stare qui per me è come tradire il mio popolo”. Aliona vive e lavora a Kiev, dove è la responsabile della società Dante Alighieri che promuove la lingua e la cultura italiana per gli ucraini.
“Insegno italiano ma per quattro anni e mezzo ho frequentato Farmacia al collegio.- racconta la 25enne-. Quindi in guerra cercherò di rendermi utile anche per curare i feriti, per infondere loro parole di coraggio e per regalare sorrisi accompagnati da una zuppa calda dopo una giornata di bombardamenti»”
Anche se dall’Italia, Aliona ha cercato di essere utile ai suoi amici, che chiama anche fratelli. “Facciamo i turni, uno guarda i tg e twitter mentre gli altri dormono. Se ci sono notizie di attacchi, chi è in piedi sveglia gli altri. Il mio ragazzo in Ucraina, almeno di giorno, mi manda un simbolo, uno qualsiasi, e io capisco che sta bene. Ha deciso di partire arruolandosi come volontario, e io lo capisco. Capisco anche chi va via. Ma nella vita devi fare quello che senti dentro“.
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