Stipendi e lauree in Italia nel 2025: Sono queste le università che pagano di più | Ecco cosa devi sapere
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Quali sono le lauree e le università italiane che offrono gli stipendi più alti nel 2025 e quali fattori influenzano il successo professionale dopo il diploma universitario.

Scegliere il corso di laurea significa guardare oltre le passioni personali e considerare con attenzione le dinamiche del mercato del lavoro e le prospettive retributive. Non tutte le lauree garantiscono le stesse opportunità economiche, ma questo non implica che esistano percorsi giusti o sbagliati. Piuttosto, le differenze nelle retribuzioni sono legate alla capacità dei vari settori produttivi di assorbire competenze specifiche, al livello di innovazione del campo e al tipo di capitale umano formato da ogni percorso accademico.
A delineare un quadro aggiornato sul tema è l’ultimo report 2025 dell’Osservatorio Job Pricing, specializzato nell’analisi degli stipendi nel mercato del lavoro. Vediamo quali sono le lauree più redditizie e quali invece si posizionano più in difficoltà, insieme a fattori come il tipo di università frequentata e le differenze territoriali.
Il primato delle lauree STEM nel mercato del lavoro
Al vertice della classifica delle lauree con le migliori retribuzioni si trovano senza sorprese i percorsi STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Chi si è specializzato in Ingegneria chimica e dei materiali guadagna mediamente di più, seguito da laureati in Ingegneria nucleare e, al terzo posto, in Ingegneria meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale. Questi profili lavorano in settori ad alta tecnologia e innovazione, con competenze tecniche e digitali particolarmente richieste. Le loro retribuzioni lorde annuali superano la media nazionale di circa 33.500 euro tra il 6 e l’8%.
Economia e discipline quantitative: una posizione intermedia
Le lauree in ambito economico e nelle discipline quantitative si collocano a metà classifica, con una buona domanda nel mercato del lavoro, pur non raggiungendo i livelli più elevati delle aree STEM. Scienze statistiche si distingue con una retribuzione media di 34.800 euro (+3,8% rispetto alla media nazionale), seguita da Scienze giuridiche (34.300 euro, +2,4%) e Scienze fisiche (34.100 euro, +1,7%). Curiosamente, anche percorsi tradizionalmente considerati stabili, come Scienze mediche (33.200 euro, -1,0%) o Scienze biologiche (33.300 euro, -0,7%), non registrano retribuzioni particolarmente alte nella fase iniziale della carriera, evidenziando come il settore di riferimento influisca molto sulle prospettive economiche.
Le difficoltà delle lauree umanistiche
Le discipline umanistiche, linguistiche e pedagogiche si trovano all’estremo opposto della graduatoria, con retribuzioni medie nettamente inferiori alla soglia nazionale. Scienze storiche e filosofiche si posizionano agli ultimi posti con una retribuzione annuale media intorno ai 30.800 euro. Il valore culturale di questi percorsi non è in discussione, ma il mercato del lavoro di riferimento risulta più frammentato, spesso legato al settore pubblico o a impieghi con stipendi iniziali contenuti.
Università private, statali e politecnici: quanto conta il “dove”
Non solo il corso di laurea influenza le retribuzioni, ma anche la natura dell’università frequentata. Il report evidenzia che chi si laurea in atenei privati percepisce una RAL media di 44.300 euro lordi annui, superiore di oltre l’8% rispetto ai 41.000 euro medi dei laureati in università statali. Il vantaggio è ancora più marcato per i politecnici, che registrano una retribuzione media di 46.800 euro. Questa differenza non dipende solo dal contenuto formativo, ma anche da fattori strutturali come classi meno numerose, supporto individuale, servizi più efficienti e soprattutto una rete capillare di rapporti con imprese e istituzioni, elementi decisivi soprattutto nelle fasi iniziali della carriera e nei settori ad alta professionalizzazione.
Le università con le migliori prospettive economiche

Le performance retributive più elevate si riscontrano negli atenei selettivi, caratterizzati da forte specializzazione e orientamento internazionale e professionale. In cima alla classifica svetta l’Università Bocconi di Milano, con una retribuzione media annua lorda superiore del 23% rispetto alla media nazionale, a conferma della sua leadership nei settori economico-manageriali. Seguono il Politecnico di Milano e, sorprendentemente, alcuni atenei pubblici del Sud come Napoli e L’Aquila, che ottengono buoni risultati grazie a corsi molto professionalizzanti e a una mobilità geografica elevata dei laureati, spesso attratti da opportunità al Centro-Nord o all’estero.
La scelta del corso di laurea e dell’ateneo è solo uno dei fattori che influiscono sul percorso professionale e retributivo. Fondamentali restano le competenze acquisite, la capacità di adattarsi ai cambiamenti del mercato e la rete di contatti sviluppata. L’università può rappresentare una spinta importante, ma la carriera e la retribuzione dipendono anche dal singolo e dal contesto in cui si decide di operare.
Fonte: Open, Osservatorio Job Pricing – Report 2025

