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Pandemic fatigue. Quando la pandemia ti fa perdere le energie

Pandemic fatigue. Partiamo con una domanda: Chi di voi sa cosa sia la “pandemic fatigue”? Io non lo sapevo, devo ammetterlo. Ilaria Capua, virologa, in una intervista sul corriere della sera (di qualche tempo fa) disse: “La cosiddetta pandemic fatigue si verifica quando i pazienti, ma anche le strutture sanitarie e i decisori politici perdono energie, si immobilizzano“.

Il documento dell’OMS

In un documento dell’OMS, viene scritto:

La stanchezza da pandemia è un effetto previsto e naturale in seguito a una prolungata crisi sanitaria – in paticolar modo perché la gravità e la scala della pandemia del COVID-19 hanno richiesto l’aumento delle misure invasive con un impatto senza precedenti nelle vite di tutti noi, inclusi coloro i quali non sono stati direttamente colpiti dal virus”.

Sempre sulla stessa pagina, vengono dati dei suggerimenti per affrontare al meglio questa situazione, ma di alcuni di questi vi parlerò a breve.

Pandemic fatigue…quando arriva un nuovo dpcm

La scorsa domenica mi è arrivato un messaggio contenente il pdf del nuovo DPCM emanato da Conte. Immersa nell’ansia, come non mi succedeva quasi da marzo (con una leggera impennata ad agosto), ho iniziato a leggere ciò che sarebbe stato di noi. Le conseguenze, come era prevedibile, hanno scosso l’Italia. Tra i vari punti, i più contestati:

  • Sono sospese le attività di palestre, piscine […]
  • le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività […]
  • sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche […]

Non starò qui a dire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato, non voglio prendere una posizione pro o contro il governo, non voglio insultare Giuseppe Conte né difenderlo a spada tratta, per il semplice fatto che, al posto suo, io sarei probabilmente sotto calmanti dalla mattina alla sera. Forse, l’unico che potrebbe capirlo sarebbe il capitano del Titanic.


Leggi anche: “Siamo sommersi”. Scatta il Lockdown in Francia e Germania


Vi ricordate i consigli dell’OMS di cui parlavo prima? Ecco, è arrivato il momento di citarne un paio. È giusto che io faccia una precisazione: questi consigli sono rivolti principalmente agli organi di governo di tutto il mondo. Eppure, li ho trovati molto calzanti anche per tutti noi.

Uno ad esempio è: “Fate affidamento sulle persone invece che incolparle, spaventarle o minacciarle. Riconoscete che tutti stanno contribuendo”.

Pandemic fatigue. Un rimedio? Pensate locale

Oppure: “Pensate locale. Cercate gruppi della società civile e chiedete loro di trovare modi creativi di motivare i loro membri e pari”. Infatti, un appello va lanciato nella speranza che i buoni sentimenti che erano nati durante la quarantena, che adesso sembrano essere stati divorati dalla rabbia, tornino a galla. Pensiamo locale. Mi ha colpito quanti ristoratori (artisti, artigiani, e insegnanti) abbiano usato i social per chiedere aiuto. Per chiederlo proprio a noi, loro concittadini. Un esempio è il neromiciock, un delizioso caffè di Palermo, che ha lanciato un appello pubblico ai suoi affezionati clienti (e non). L’ idea del nero miciok é nata nel febbraio del 2016, quando Giorgio, uno dei gatti del proprietario si é addormentato sulla tastiera sul suo portatile, neko in giapponese vuol dire proprio gatto.

“Le nuove chiusure hanno stravolto l’atmosfera del Nero Miciok, perché prima aprivo alle 16.00 e la gente veniva a rilassarsi fino a tarda notte. Ora con i nuovi orari, tutti vanno di fretta e non c’é più la voglia di prendersi del tempo per sé stessi”.

Come scrivono anche loro sulla loro pagina: Tra un caffé, una fetta di torta, si possono coccolare e ascoltare le fuse degli otto padroni di casa a quattro zampe. Primo cat cafe del sud italia è un luogo unico”.

Ho chiesto cosa succederebbe agli otto padroni di casa se tutto dovesse andare per il peggio. “Mai penserò a questa eventualità. Lotterò con tutte le mie energie per portare avanti questo sogno. E poi, ho il sostegno di chi ama questo locale. Palermo ama il Nero Miciok. La forza dell’amore mi dà la voglia di combattere e superare anche questa difficoltà.” 

Come aiutare il Nero Miciok? Con la presenza, sicuramente, oppure tramite una campagna raccolta fondi, lanciata sulla pagina Facebook del locale.

Reinventarsi per sopravvivere

Non sono di certo gli unici che si sono dovuti reinventare, ad esempio, Prospero- enoteca letteraria, sulla pagina Facebook annuncia: “Da martedì 27 ottobre, tutti i giorni, dalle 18:30 alle 22:00, Prospero si sposta a casa vostra. Potrete ordinare libri, bottiglie di vino, sex toys o cocktail e li riceverete a domicilio, su Palermo, senza alcun costo aggiuntivo”. Altri locali, come Il Malox, storico a Palermo, hanno invece scelto diversamente. Sulla loro pagina Facebook, scrivono: “CAPOLINEA (momentaneo) Sapevamo sarebbe arrivato questo momento, era nell’aria già da settimane. Prendiamo atto del fatto che continuare così è controproducente; c’è una pandemia in corso e le difficoltà son per tutti. Abbiamo variato abitudini del locale quasi ogni settimana, ad ogni DPCM, ordinanza comunale, ordinanza regionale + svariate interpretazioni (personalizzate) delle varie forze dell’ordine. Ora è il momento di fermarsi, di ripensarSi, il Malox vorrà tornare migliore di prima, aldilà di tutto”. È davvero il momento di ripensarsi, per tornare migliori e per sostenere chi in questo momento le sta provando davvero tutte per restare a galla.


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A proposito dell'autore

Inguaribile nerd, dopo il triennio alla scuola di fumetto di Palermo, ho deciso di unire la mia passione per il disegno con quella della scrittura, così mi sono iscritta alla scuola Holden. Da qualche anno, sono tornata in Sicilia, la mia terra, dove mi occupo di corsi brevi di disegno e scrittura per bambini e di fumetto per ragazzi.