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Coronavirus. Benvenuti nella Zona Franca di Ballarò

Stamattina abbiamo deciso di fare una passeggiata per le vie del centro storico di Palermo. Complice la bella giornata, abbiamo deciso di approfittarne e ci siamo addentrati tra vicoli e vicoletti. Poca gente in giro per le vie del centro, tutti con la mascherina per fortuna.

Benvenuti a Ballarò

Ma poi, ad un certo punto, veniamo come catapultati in una realtà parallela, arriviamo a Ballarò. La zona franca dal DPCM. Tutto è come sempre, ambulanti ammassati per le vie, passanti che gomito a gomito si fanno largo tra le varie bancarelle per acquistare pesce, frutta, suppellettili. Di tutto insomma. E no, se ve lo state chiedendo, non abbiamo incontrato Doc Emmett Brown che con la sua macchina del tempo ci ha riportati a prima della pandemia. Era proprio oggi, il primo novembre 2020. Quel giorno di tutti i Santi che quest’anno, come tutte le altre ricorrenze, ha quel sapore amaro e triste insieme, soprattutto se si pensa alle tante attività commerciali che sono costrette a rimanere chiuse, a osservare orari di chiusura fuori da ogni logica…Bhe, se la prima sensazione è stata quasi di gioia nel vedere tanta umanità attorno a noi, la sensazione è durata un attimo ed ha subito lascio il posto allo sgomento.  

Ballarò, stamattina.

Palermo e le sue coontraddizioni

Non è possibile che in questa città ci siano due pesi e due misure. Non si può pensare che ristoratori, commercianti, esercinti vari rischiano la chiusura, e molti hanno già chiuso da marzo ad oggi, e il mercatino domenicale di Ballarò sembra una scena di ritorno al futuro. Dove sono i controlli? Dov’è lo stato che impone sacrifici (magari giusti, per carità) e che chiede atti di responsabilità?

Nulla contro gli ambulanti e i commercianti di Ballarò, zona della città che amiamo, ma non si può accettare che sia una zona franca dalle regole. Ci viene fortemente consigliato perfino di non riunirci con amici e parenti, e poi usciamo e assistiamo a queste scene, in pubblica piazza.

Non è una denuncia contro nessuno. E’ purtroppo l’ennesima constatazione che, oltre agli grossi problemi che dobbiamo affrontare di questi tempi, viviamo anche in una società in cui le contraddizioni sono la regola e il rispetto delle regole è fantascienza. Per alcuni quantomeno.


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1 risposta

  1. Giovanni

    la Palermo delle persone per bene, convive con la mala-Palermo della illegalita’ diffusa, dalla esistenza vissuta senza regole e senza legge, insofferente verso la collettivita’. La realta’ amara di Palermo e’ anche questa