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Strage di Capaci, l’amore e il coraggio di Francesca Morvillo: il biglietto “ritrovato”

“Giovanni amore mio, sei la cosa più bella della mia vita. Sarai sempre dentro di me così come io spero di rimanere viva nel tuo cuore. Francesca”. È questo il biglietto che Francesca Morvillo scrisse a suo marito Giovanni Falcone. Un messaggio che non fece in tempo a leggere. I due morirono il 23 maggio 1992, nella strage di Capaci, insieme agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.

Francesca Morvillo: moglie e magistrato

Un biglietto ritrovato dopo tantissimi anni dalla strage, simbolo di un amore intenso e puro, oltre la vita, oltre la morte. Come forte era la donna che amava Giovanni: Francesca. E se negli anni, la vita di Giovanni Falcone è stata scandagliata sotto ogni punto di vista, lo stesso non è accaduto per la sua donna. Su Francesca si è sempre detto poco, senza andare in fondo alla sua scelta forte e coraggiosa, motivata non solo da un amore indissolubile, ma anche e soprattutto da un profondo senso di giustizia, da una causa comune che l’ha sempre unita al marito: la lotta alla mafia. In pochi sanno, ancora oggi, che Francesca Morvillo è l’unico magistrato donna assassinato della storia di Italia.

Francesca Morvillo: la vita

Francesca Laura Morvillo nasce il 14 dicembre 1945 a Palermo. Cresce con il diritto in casa, con il padre sostituto procuratore ed il fratello che aveva intrapreso la strada della magistratura. Così anche lei decide di seguire le orme degli uomini della sua famiglia, iscrivendosi alla Facoltà di Giurisprudenza di PalermoNel 1967, si laurea con una tesi dal titolo Stato di diritto e misure di sicurezza, ottenendo il massimo dei voti e la lode. Subito dopo la laurea, Francesca si prepara per il concorso di magistratura, che supererà brillantemente l’anno successivo, nel 1968, diventando una delle prime donne magistrato in Italia.


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Francesca e l’amore per Giovanni

Dopo pochi anni, viene nominata sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo. Ed è proprio a Palermo che Francesca conosce l’amore della sua vita, Giovanni Falcone, ad una cena a casa di amici, nel 1979. Entrambi con un matrimonio alle spalle, i due si innamorano perdutamente. La Morvillo è l’unica donna capace di comprendere appieno il lavoro e il sacrificio di Falcone, l’unica che può stargli accanto con completa dedizione, condividendo la stessa passione per la giustizia. Un amore messo a dura prova da ostacoli, una vita blindata a causa delle indagini di Giovanni. Ma Francesca non lo abbandona mai, supportandolo ed aiutandolo nel suo lavoro, fino a incoronare il loro sogno. I due si sposano segretamente nel maggio 1986. Una promessa d’amore che Francesca rinnovò sempre, anche negli anni più difficili, anche poco prima di morire.

La Strage di Capaci

Francesca era accanto a Giovanni anche in quel tragico 23 maggio 1992, quando alle 17.58 una carica di cinque quintali di tritolo, posizionata nei pressi dello svincolo di Capaci, venne azionata facendo saltare in aria la Fiat Croma Bianca su cui viaggiavano. Francesca non morì subito, venne prima trasportata d’urgenza all’ospedale Cervello, poi al Civico, dove perse la vita intorno alle 23.00 a causa delle gravissime lesioni interne riportate. Anche in quegli istanti, il suo pensiero andò all’amore della sua vita: “Dov’è Giovanni?”. Un amore quello di Francesca che ancora oggi fa sognare, che fa battere il cuore all’impazzata a chi legge quelle sue parole d’amore per l’uomo che ha amato fino all’ultimo istante della sua vita. L’amore ed il coraggio di una donna che ha deciso di stare accanto a Falcone quando per la giustizia decise di sacrificare qualsiasi cosa.


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A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.