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Palermo, ma perchè a Giurisprudenza per posteggiare bisogna “offrire un caffè”?

Quante volte ci capita di desiderare una città migliore? Svegliarci una mattina arrivare alla Facoltà di Giurisprudenza e trovare immediatamente posteggio senza la presenza di “un corvo” all’angolo della strada che aspetta con aria sufficiente il “pizzo” quotidiano che nemmeno le amministrazioni non sono in grado di contrastare efficacemente.

Molte, così tante di quelle volte che abbiamo pure lottato per questo, e ci ritroviamo ogni giorno a lottare per questo, senza alcun risultato. Ma oltretutto in questo periodo di crisi il parcheggiatore abusivo è divenuto nell’immaginario collettivo un ipotetico comune lavoro vero e proprio, in particolar modo alla presenza dalla consuetudine in cui molti si ritrovano con estrema tranquillità ad offrire più di un caffè al giorno in diverse piazze della città.

Una realtà molto diffusa e fastidiosa l’estorcere denaro in modo “onesto”, monopolizzare intere piazze, richiedere le chiavi della vettura, un esempio chiaro è Piazza Borsa, per creare seconde e triple file, per poi ritrovarsi finestrini rotti o ruote bucate al mancato “pagamento”.

Anche se non è un caso semplice, anche se un reale controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine sicuramente diminuirebbe il fenomeno, dal punto di vista giuridico, invece c’è ancora la necessità di alcuni chiarimenti, proprio per questo la maggior parte dei posteggiatori abusivi risultano con diverse migliaia di euro di sanzioni non pagate sulle spalle di cui a nessuno realmente importa, dato che, se un posteggiatore multato facesse ricorso sostenendo che il poliziotto l’ha fermato e multato mentre lui in realtà era sul marciapiede che passeggiava in qualità di pedone, il poliziotto non potrà dimostrare il contrario.

Questo non deve fermarci. perché prendersi in giro? Non è un vero lavoro, è un perder tempo, pretendere denaro approfittando della classica omertà presente, è assolutamente una vergogna.

Chiedere soldi o chiedere gentilmente un aiuto è una pratica che smuove gli animi umani e lo spirito di solidarietà, ma pretenderli in modi bruschi e autorevoli è qualcosa che non può essere tollerata. Bisogna lottare contro questa realtà di mafia, non bisogna temere le ritorsioni, non solo per l’abusività, non solo per la tranquillità delle nostre uscite o impegni universitari, ma per l’onestà nei confronti della nostra città e la costanza che passo dopo passo riusciremo a migliorarla.

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A proposito dell'autore

Cetti Ventimiglia è nata a Palermo il 13/06/1988, studentessa della facoltà di Giurisprudenza. Ragione di vita: scrivere.

9 Risposte

  1. Walter Giannò

    Si tratta di una ‘piaga’ purtroppo diffusa a Palermo e non solo nei pressi delle Facoltà. Una piaga che viene repressa dalle forze dell’ordine a macchia di leopardo e senza nessuna continuità. Quasi quasi, sta diventando un ‘mestiere’ legalizzato dalla consuetudine…

  2. Maria Damiani

    la tristezza è che qualcuno si lamenta, ma molti preferiscono pagare. Solita mentalità, solita abitudine, solita consuetudine! secondo le leggi “guardare le macchine” non costituisce un reato penale, ovviamente senza alcuna dimostrazione pratica, e non solo, tutti coloro consegnano le chiavi al posteggiatore rischiano una multa di 398 euro per incauto affidamento, e sicuramente saranno gli unici a pagarne le conseguenza dato che di solito tutti posteggiatori abusivi risultano nullatenenti e le sanzioni non verranno mai pagate….

  3. Fabio Punzi

    Complimenti per l’articolo,non bisogna mai stancarsi di denunciare questa realtà!

  4. Creonte

    In fondo il problema più importante resta quello della mancanza di un’alternativa lavorativa per coloro che fanno i posteggiatori. Questo problema negli ultimi tempi, in vari blog, è sempre stato posto in maniera del tutto parziale e cioè solo dal punto di vista di coloro che (legittimamente) infastiditi dal fenomeno propongono un intervento repressivo da parte della polizia. Io credo che nessuno potrà conoscere veramente il fenomeno fino a quando non si preoccuperà di avvicinare questa gente e ad ogni modo bisogna distinguere tra chi chiede un pizzo in maniera prepotente e chi invece chiede una semplice offerta. Un esempio su tutti: in via Cavour c’è un ragazzo che controlla i motori davanti la Feltrinelli e questa è l’unica sua fonte di reddito, paga un affitto, non ha nessuno qui in Italia e nessuno può assumerlo…non lo vedrete mai chiedere dei soldi perchè se ne vergogna, attende che la gente gli dia qualcosa (a proposito di dignità!). Se davvero crediamo in un cambiamento radicale delle nostre condizioni frustrate e sfruttate sono questi i nostri veri e naturali alleati e non ex assessori e governanti imbellettati.

  5. Cetti Ventimiglia

    Come avevo già precisato nel post , penso che nessuno sta qui a “giudicare”, specialmente chi con dignità cerca di guadagnare o racimolare qualcosa per sopravvivere; pretenderli, come spesso capita, specialmente pretenderli con aria autorevole come se fosse una avvenimento del tutto naturale, da uno studente che a mala pena ha i soldi del proprio caffè nel portafoglio e spesso se non arrivi alla somma da loro gradita vedere quei pochi centesimi per te “importanti” gettati per terra o un atteggiamento “sbuffante” o chissà che altro, è inappropriato… il problema di fondo oltre “la disoccupazione” molto diffusa, è , che è diventata nell’Italia meridionale una vera e propria strategia di controllo del territorio da “organizzazioni” . e per il mancato lavoro allora dobbiamo fare regnare ciò? bene! affidiamoci tutti allora alle mani di diverse “organizzazioni”. A volte in zone, come piazza borsa, Ballarò, piazza Marina, o altre dove vi sono presenti discoteche, pub, etc, può fruttare un guadagno molto alto al giorno (ai controlli non risulterà mai perchè spesso c’è qualcuno che ad ogni “TOT” passa a ritirarli) che a sua volta sarà diviso con l’organizzazione che gli consente di “operare” sul territorio. Credo che su questo non c’è tanto altro da aggiungere; questo non toglie che alcuna gente che si ritrova in questi giri sia del tutto “umile e sfortunata” , e non toglie nemmeno che spesso sappiamo quando è un gesto di umiltà e quando è solo un atto di “prevenzione”… 😉 non volevo giudicare nessuno e di certo credo che chiunque “lotti” per questo e per “altro” si mette sempre da entrambe prospettive, almeno da parte mia è così.

  6. gianluca

    L’abusivismo del parcheggiatore viene non ostacolato ma incoraggiato dalle Istituzoni che preferiscono tenere a bada una folla di disoccupati che, in tal modo, non reagisce contro il sistema 2) la malavita organizzata assolda uomini di colore (ma non solo) piazzandoli in orari di punta e punti strategici della citta’ offrendo loro il sostentameto necessario.Il connubio Stato-Mafia si rivela efficace elemento destabilizzatore e perfetta macchina del sopruso. Si è determinato, pertanto, un “patto d’acciaio” indissolubile che solo l’indignazione della COLLETTIVITA’ tutta potra’ infrangere, opponendo un energico rifiuto per dire NO all’orrido compromesso.