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ChatGPT supera gli esami universitari, come usarlo e perchè preoccupa

Il motore di intelligenza artificiale di OpenAI continua ad occupare la scena per le sue performance e crea qualche preoccupazione negli ambienti scolastici ed accademici.

Se dovessimo fare una classifica dei temi caldi della rete, probabilmente al primo posto dovremmo mettere ChatGPT e le infinite sfaccettature di questo motore di intelligenza artificiale, di proprietà di OpenAI.com, che proprio qualche giorno fa è stato oggetto di un accordo miliardario di collaborazione siglato da Microsoft.

Cosa è ChatGPT

Abbiamo già risposto, nell’articolo pubblicato qualche tempo su cosa è e come funziona ChatGPT, ma possiamo aggiornare quelle informazioni, ricordando semplicemente che parliamo del più potente motore di intelligenza artificiale, oggi disponibile gratuitamente per gli utenti, previa registrazione. Per capire esattamente come accedere alla piattaforma ChatGPT e cominciare a sfruttarne alcune sue funzionalità, vi invitiamo a leggere il nostro precedente articolo.

Da quando il mondo intero ha cominciato a parlare di ChatGPT e delle sue funzionalità, sono subentrate due novità: Microsoft ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la società OpenAI, per sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale all’interno dei suoi servizi per i consumatori e le aziende. La cifra stabilita per l’accordo e i suoi possibili sbocchi sono al momento ancora segreti. La seconda novità è invece quella dell’arrivo di una versione professionale a pagamento, che potrebbe preludere e alla chiusura degli accessi gratuiti, ma su questo tema non esistono ancora certezze.

Cosa puoi fare con ChatGPT

Nel nostro video di oggi diamo alcuni esempi pratici su come è possibile sfruttare ChatGPT nella vita di tutti i giorni: sono piccole applicazioni elementari, che sfruttano solo in minima parte la potenza del motore artificiale per permettere a chiunque di avere informazioni nell’organizzazione di un viaggio, avere un aiuto nella scrittura di codice HTML, oppure per la stesura di testi più o meno completi, su argomenti che spaziano nell’arco dell’intero sapere umano.

Secondo quanto viene riportato da alcuni organi di informazione americani, ChatGPT sarebbe riuscita a superare esami di giurisprudenza, ad affrontare test che vengono di solito proposti per la laurea in medicina; sempre secondo quanto diffuso da alcuni media statunitensi, l’intelligenza artificiale di ChatGPT avrebbe ottenuto anche un Master in Business Administration, in uno dei college più prestigiosi del paese, la Wharton School University in Pensylvania.

In realtà non è sempre andata benissimo, perché un professore dell’Università del Minnesota ha usato ChatGPT per rispondere ad un test, di solito affrontato dagli studenti, con 95 domande a scelta multipla e ulteriori 12 domande con risposta libera. L’intelligenza artificiale ha ottenuto il risultato peggiore dell’intero corso, ma ha comunque raggiunto la sufficienza.

Rimanendo negli Stati Uniti, ChatGPT è stata in grado di superare anche il test per l’ammissione alla professione di medico, che di solito viene affrontato dopo quattro anni di studio, per ottenere l’abilitazione.

Dai test che abbiamo effettuato, si evince che ChatGPT è senza dubbio capace di dare risposte molto esaustive, una volta che ha compreso il contesto in cui si deve muovere, ma onestamente il risultato, almeno dal punto di vista linguistico, è piuttosto elementare e fortemente ripetitivo. Probabilmente, l’impressione che si ricava dalla sperimentazione con il motore di intelligenza artificiale dipende molto dall’approccio con cui lo si affronta: coloro che hanno una percezione positiva valuteranno con più benevolenza il risultato, mentre gli scettici tenderanno ad evidenziarne i limiti.

Le alternative a ChatGPT

Con la prospettiva che ChatGPT possa diventare a pagamento, è scattata la ricerca per le possibili alternative, che in effetti sono moltissime sul mercato, ma che probabilmente godono di uffici stampa meno efficienti. In particolare, possiamo segnalare Chinchilla, che vanta il soprannome di ChatGTP3 Killer. In questo caso, parliamo di un modello basato su 70 miliardi di protocolli, particolarmente abile quando si tratta di risolvere problemi, trovare soluzioni per un determinato obiettivo.

Un’altra interessante alternativa a ChatGPT è quella di Bloom, piattaforma open source con 176 miliardi di parametri, 1 miliardo in più rispetto al motore concorrente.

La soluzione più vicina a ChatGPT è però probabilmente Replika, che offre una performance molto simile sul fronte conversazionale: è in grado di recepire le domande e rispondere in tempi molto stretti, anche se non arriva alla profondità di conoscenze di ChatGPT.

Tra le piattaforme capaci di sfidare ChatGPT dovremmo probabilmente citare anche Megatron-Turing Natural Language Generation, il motore con 530 miliardi di parametri creato da Microsoft e Nvidia. Viene considerato uno dei modelli più avanzati,  in lingua inglese, in effetti è il più grande e avanzato che si conosca.

Le ipotesi di limitazioni a ChatGPT

Le scuole americane hanno già lanciato un grido di allarme, sottolineando come molti studenti stiano già utilizzando l’intelligenza artificiale per svolgere compiti scolastici, comporre testi, effettuare ricerche, che vengono poi spacciate come una produzione originale.

Molteplici organismi didattici americani hanno chiesto un intervento di OpenAI, perché il fenomeno possa essere arginato, dal canto suo l’azienda ha promesso di mettere in pista alcuni accorgimenti perché gli abusi possano essere evitati e ha proposto la fornitura di strumenti in grado di individuare lavori che sono il risultato dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Allo stesso tempo, è stato però reso ben chiaro che persone con competenze informatiche potranno comunque aggirare senza particolari difficoltà gli eventuali controlli.

Questo tema è entrato di prepotenza nelle nostre vite nelle ultime settimane, ma è destinato a rimanerci a lungo, con un peso che è destinato inesorabilmente a crescere nel tempo.

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