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Coronavirus. Torna l’incubo, 500 mila persone in lockdown in Cina

Torna l’incubo coronavirus in Cina dopo il nuovo focolaio di coronavirus emerso nel mercato di Xinfadi a Pechino, il più grande della capitale per i generi alimentari. La metropoli ha registrato 36 contagi in 24 ore, per un totale di 79 persone attualmente positive, cifre che non si vedevano da oltre due mesi, a dimostrazione del fatto che il Covid-19 può riprendere vigore quando vengono allentate le misure restrittive. Per questo altri dieci quartieri residenziali della capitale cinese – che conta oltre 20 milioni di abitanti – sono stati messi in isolamento: a Pechino sono così in totale 21 le aree tornate in lockdown. Inoltre sono state fermate nuovamente le attività sportive e gli eventi culturali.

A Pechino gli ultimi casi di contaminazione sono stati scoperti in un mercato all’ingrosso nel distretto di Haidian. L’origine viene fatta risalire sempre al gigantesco mercato agroalimentare di Xinfadi, nel sud della metropoli cinese, nel distretto di Fengtai: due giorni fa 11 aree residenziali erano già state messe in quarantena in quella zona. Diverse città del paese ora consigliano ai loro residenti di evitare viaggi a Pechino. Tre dei nuovi casi sono stati registrati nella vicina provincia dello Hebei. Gli altri dieci sono persone provenienti da paesi stranieri.

Le autorità hanno anche reintrodotto lo stop a tutte le attività sportive e culturali al coperto – ha spiegato il sindaco della città Xu Ying – mentre la capitale cinese torna a intensificare i controlli per affrontare il nuovo focolaio di coronavirus. Il funzionario della città Xu Ying ha detto ai giornalisti che sarà rafforzata “la disinfezione dello spazio pubblico” e dovranno “chiudere temporaneamente le strutture sportive e ricreative al coperto”. Saranno ripresi anche i controlli della temperatura, che erano stati sospesi.

Le prime contromisure sono scattate già da sabato, con la chiusura del mercato per sanificarlo, il dispiegamento di polizia paramilitare per i controlli e i primi lockdown. Tutti i lavoratori di Xinfadi, e tutti quelli che ci sono andati a partire dal 30 maggio saranno sottoposti al tampone, come pure gli abitanti delle zone circostanti. Almeno 10mila persone sono state già testate.

Ma a preoccupare anche il fatto che il virus è stato rilevato in ben 40 campioni prelevati dalle aree alimentari e di trasformazione del mercato che si trova nel quartiere sudovest di Fengtai e copre un’area di 112 ettari. L’allarme ha dato il via anche a una serie di ispezioni nei grandi supermercati e vari punti vendita di carne e prodotti ittici. Sono 5.424 i campioni raccolti tra carne, frutti di mare e ambiente esterno. Il virus è stato ritrovato sui taglieri usati per la lavorazione del salmone, mentre le grandi catene come Carrefour e Wumart hanno rimosso gli articoli incriminati dagli scaffali.

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