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Covid: la ristorazione prima e dopo

Ristorazione rivoluzionata. Cibo d’asporto, consegne a domicilio, delivery, take away e chi più ne ha più ne metta.

Con la pandemia il nostro rapporto con la ristorazione è decisamente cambiato e in qualche modo si è dovuto adattare alle nuove esigenze e restrizioni imposte dal Covid.

Se eravamo soliti, ad esempio, pranzare la domenica fuori, magari in un ristorantino vista mare, o ancora passare il sabato sera con amici in una bella hamburgeria, beh, al momento questi sono soltanto bei ricordi. Oggi la ristorazione, ahimè, si è dovuta adattare e con essa, anche noi.


Cosa ci dicono i dati? Cosa è cambiato?

Nonostante la ristorazione abbia subito in tutto il mondo, specie in Italia, un calo non indifferente, si è registrato un aumento del 180% delle consegne. Con l’apice raggiunto nel mese di marzo 2020, soprattutto da chi ha ordinato la spesa a casa, e solo in parte dai delivery di pranzi o cene.

Infatti, nonostante la comodità del divano di casa, il confronto con un pranzo al ristorante o una serata al bar non ha paragoni.

Altro dato importante è che l’87% in più dei cittadini dell’Unione sarà disposto a dire addio al contante. Quale strumento allora preferire? Uno fra tutti il Qr Code che, oltre alla comodità, garantiscono uno standard di sicurezza più elevato.

Ma quale sarà il futuro della ristorazione?

Da una ricerca pubblicata sul report di Reply, che ha toccato il settore del consumo di cibi e bevande, i dati parlano chiaro: no, le consegne a domicilio non saranno il futuro della ristorazione!

Forse a cambiare sarà il nostro modo di fare la spesa, ma il digitale rappresenta senza dubbio la nuova frontiera, anche in ambito ristorativo.

D’altronde, per necessità, molti ristoratori si sono dovuti reinventare, adattandosi in qualche modo alle nuove misure imposte dal governo e per non mettere fuori uso del tutto le loro cucine, hanno alcuni ricercato delle soluzioni alternative, per garantirsi una ripartenza dopo la sofferenza patita durante l’ultimo anno.

La pandemia, dunque, ha già trasformato la ristorazione e continuerà probabilmente a farlo: gli spazi saranno ridefiniti, la tecnologia e l’innovazione saranno i protagonisti, cambierà il nostro modo di vivere l’esperienza di consumazione, ma non cambierà la convivialità e la voglia di ritrovarsi insieme, con amici e familiari, a sorridere tra una portata e un’altra.


Musica leggerissima, Colapesce e Dimartino conquistano il disco d’oro


Irene Cacioppo

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