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Crollo Collegio San Rocco, bisogna accertare le responsabilità

Com’è naturale che sia, gli organi di governo dell’Ateneo nelle persone dello stimabilissimo Preside Miranda e del delegato del Rettore Prof. De Vecchi, a seguito del crollo di circa 200 mq del Collegio San Rocco, sede della Facoltà di Scienze Politiche, si sono affrettati a rassicurare. Nessuna delle aree oggetto dei crolli – è questo il senso delle dichiarazioni – è utilizzata dagli studenti, per cui anche se questo crollo fosse accaduto ad anno accademico in corso non ci sarebbero stati rischi per i discenti.

Che queste parole non esauriscano la questione è però di tutta evidenza. Che una parte rilevante di un edificio pubblico, frequentato da centinaia di persone, venga giù sgretolandosi senza che nessun evento atmosferico o sismico particolare si sia verificato non ha nulla di normale. Non è normale perché la vita degli edifici, tutti, e di quelli pubblici in particolare è regolata da norme che assicurano che siano portati avanti i dovuti sondaggi in tema di sicurezza. Se quella parte di edificio non viene “vissuta” inoltre, evidentemente ciò accade per carenze strutturali, dato che la Facoltà di Scienze Politiche soffre di carenza di spazi al punto di aver bisogno di altre sedi oltre la centrale. Per cui, se una zona non è utilizzabile, a maggior ragione va controllata la sua staticità.

Ed allora, senza strumentalità, sarebbe bene che oltre alle pur legittime rassicurazioni ed alla doverosa messa in opera di ogni strumento per assicurare la regolare partenza dell’anno accademico si parlasse di responsabilità.

Sì, di responsabilità, perché qualcuno doveva controllare e non lo ha fatto a dovere. Che sia del Comune, dell’università o della Curia qualcuno deve essere responsabile, perché se non vogliamo che eventi del genere, magari stavolta con risvolti drammatici, si ripetano, non possiamo considerarli delle fatalità.

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A proposito dell'autore

Studente. Già membro del Senato Accademico.

1 risposta

  1. Ale

    io non mi stupisco tanto di ciò che è accaduto nella mia vecchia facoltà. ricordo che, solo qualche anno fà, facevamo lo slalom tra i secchi pieni d’acqua…si perchè dal tetto pioveva!