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Ex studentessa Unipa contro chi critica l’ateneo: “Orgogliosa di essermi laureata qui”

Cambiano i rettori all’Università di Palermo, ma non le polemiche. Gli studenti non hanno gradito l’invito di Midiri a restare nell’ateneo palermitano dopo la triennale, accusando i disservizi che chi studia a Unipa vive costantemente. Ma non tutti sembrano essere critici.

Nei commenti ai nostri post sulla questione è balzato il pensiero e il racconto personale di una ex studentessa dell’ateneo di nome Rosa Alongi, che la pensa diversamente rispetto alla studentessa che ha scritto a Younipa qualche giorno fa. Ecco il suo messaggio che sicuramente pone il fatto da una prospettiva diversa:

Rispetto l’opinione della studentessa, MA. Davvero vogliamo continuare a buttare fango su Unipa e di conseguenza sulla famigerata disorganizzazione delle università siciliane (/meridionali?)?Mi sembra l’ennesima presa di posizione superficiale e irrispettosa, oserei dire. Il mio punto di vista è quello di un’ex studentessa di Unipa, protagonista di “abbili” per lezioni organizzate male, attese infinite perché una pratica in segreteria andasse a buon fine, e chi più ne ha più ne metta.

Ma il punto è questo: finché continueremo a uscircene con frasi come “Palermo è bella, peccato per le persone”, “Unipa fa schifo“, “Andatevene da Unipa/dalla Sicilia”, le cose non cambieranno mai. O forse vogliamo che non cambino? Così la colpa è degli altri e noi siamo a posto con la nostra coscienza.


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Ex studentessa: “Orgogliosa di essermi laureata a Unipa”

Sarà che non ho mai dato nulla per scontato, che fin da quando ho messo piede in un’università mi sono sempre considerata fortunata, che ho sempre visto come sfide quegli incastri di orari e quegli inseguimenti in segreteria. Perché, alla fine, non decidiamo noi dove nascere e vivere, o sbaglio? E, lungi dall’accettare inermi i difetti della nostra terra, dovremmo quantomeno evitare di denigrarla a tal punto da frenarne il progresso, e svuotarne le università.

Quando sono arrivata in Spagna, sbrigato tutte le pratiche burocratiche e bancarie da sola prima di iniziare a lavorare, parlandone con la preside della scuola, mi disse delle parole che penso non dimenticherò mai. Suonavano più o meno così:” Certo che sei riuscita a sbrigare tutto! Sei siciliana. Voi avete una marcia in più perché siete abituati a dovervi rimboccare le maniche, visto che in Sicilia ci sono problemi di organizzazione.” Chi ci vorrà leggere pregiudizio e discriminazione faccia pure.Io continuo ad essere orgogliosa e contenta di essermi laureata all’Università degli Studi di Palermo.


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A proposito dell'autore

Mi chiamo Morana Alessandro, classe 2000, palermitano. “non aver paura di sbagliare un calcio di rigore. Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”