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Facoltà facili e difficili, una infografica

Esistono facoltà più difficili delle altre?

Oppure la percezione della difficoltà è sempre soggettiva e tutto dipende dalla passione, dalla volontà e dal “sacrificio”?

A tal proposito ecco un’infografica scovata su Infouni.it.

E voi che ne pensate?

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A proposito dell'autore

Younipa è l'autore generico utilizzato per le comunicazioni di servizio, i post generici e la moderazione dei commenti.

18 Risposte

  1. Giuseppe

    Cosa ne penso? Che sia una pagliacciata.
    Indipendentemente dall’affrontare uno studio umanistico o scientifico, è anche inutile dire che i problemi e le difficoltà sorgono sempre, per via di diversi fattori. Non esiste una facoltà più difficile e una più facile, sono tutte difficili e possono esserci parti di determinate materie di una certa facoltà più ostiche rispetto ad un’altra, senza contare che alla base è bene considerare una “predisposizione” per il ramo umanistico o scientifico, soggettivamente parlando, naturalmente. Questo grafico, è stato ideato non in funzione della difficoltà delle materie, ma in base agli sbocchi lavorativi che quelle facoltà posso dare, ma anche lì è tutto molto relativo.

  2. Francesco

    Ritengo questo “articolo” molto superficiale perché non si fa riferimento ad alcun dato statistico e potenzialmente distruttivo perché potrebbe far nascere discussioni polemiche tra studenti.

  3. Laura

    Penso che un’ università, realtà che dovrebbe formare le menti alle varie professioni ma soprattutto all’apertura mentale, non dovrebbe nemmeno porre tale quesito.
    Diffondere certe “notizie” mi sembra fuorviante perche alimenta le già presenti ostilità tra alcuni studiosi (lungi dall’essere definiti professionisti).A quando le riflessioni utili?

  4. Antonio

    Concordo con chi ritiene fuorviante questo articolo. Io ritengo che se si affronta l’università per superare gli esami con 18 allora tutte divengono facili, ma ottenere il 30 e lode in un esame di lingua greca, in anatomia, in statistica o altre materie complesse è tutt’altra cosa.

  5. filippo

    Concordo, articolo povero di contenuti, di analisi e approfondimento. Ricalca perfettamente questo blog, che vorrebbe ergersi come il blog degli studenti dell’Unipa ma è solo una pagliacciata appoggiata dal management dell’Università.

  6. Walter Giannò

    Ehi, relax! Si tratta di un post per “riderci su” non certo una ricerca basata su chissà quale metodologia statistica. Tra l’altro la categoria è “pausa caffè”.

    Per di più, mi pare esagerato che qualcuno parli di blog appoggiato dal “management dell’Università”. Caro @Filippo: ti sbagli assolutamente! 😉 fidati.

  7. Marco

    Sinceramente io lo trovo sensato. Anche se c é il mistero assoluto su quali siano i dati alla base di questo grafico. Come criterio di analisi io suggerirei il rapporto tra iscritti e laureati, ma anche il rapporto tra anni in corso previsti e anni effettivi per laurearsi

  8. Laura

    Marco, cosa ti fa pensare che il rapporto tra iscritti e laureati o che il rapporto tra anni in corso previsti e anni effettivi per laureati siano i criteri per stabilire se una università sia facile o difficile?

    Dell’atteggiamento dei prof che ne diciamo? Pensa a quelle facoltà in cui i prof si intestardiscono che per laurearsi da loro ci vogliono almeno 7 anni per una laurea triennale… ma poi in quelle stesse facoltà ci sono tanti ragazzi che si laureano in 3 anni e pure con 110 e lode…

    Allora dobbiamo parlare della predisposizione degli studenti e della loro intelligenza?Oppure della loro volontà/possibilità di stare sui libri determinate ore al giorno?

    Ma poi, di che “difficoltà” o “facilità” stiamo parlando? Di laurearsi, di trovare lavoro o di essere ammessi in determinate facoltà?

    Walter Giannò, hai ragione…si tratta solo di una pausa caffè ma intanto ha il marchio UNIPA e ho visto già che questo su FAcebook è bastato per attivare una polemica tra studenti…

  9. SILVIA

    Ma d’altronde cosa ci si può aspettare dall’UniPa e dalla tipica mentalità radicata nel nostro Paese secondo la quale bisogna essere dei produttori e non dei pensatori?

  10. Younipa

    Grazie per i commenti, l’intento era proprio quello di aprire una discussione partendo da un’infografica non prodotta nella nostra università.
    Una precisazione sul blog: questo è un blog ufficiale dell’Ateneo, nessuna ambiguità.

  11. elda

    Sarebbe stato più sensato scovare infografiche con variabili che vanno davvero a misurare il grado di difficoltà o facilità., tipo la percezione sulla preparazione di uno studente dal punto di vista del docente esaminatore o altre variabili intelligenti.
    O andare ad analizzare i metodi di studio delle singole persone.
    Le caprette e gli asinelli sono in tutte le facoltà e classi di laurea!
    Sicuramente, il patrimonio culturale di un singolo uomo non si circoscrive a nessuna di quelle classi di laurea su menzionate.

  12. Simone

    Mi accodo ai moltissimi pareri che sono già stati espressi in merito. E’ davvero ridicolo cimentarsi in ricerche di questo tipo. Io ho fatto Scienze dell’Educazione e della Formazione e per anni mi sono sentito dire che la mia facoltà è assimilabile alla “facoltà delle merendine”, soprattutto dal settore scientifico, che alcuni ritengono essere il più difficile. Bene, sono certo che se molti di questi “scienziati” si dovessero cimentare nello studio di materie umanistiche connesse alla sociologia, alla filosofia e alla psicologia, sarebbe un disastro, abituati come sono a ragionare solo sui dati strettamente scientifici e non sul valore della soggettività di ognuno di noi. Questo per dire soltanto che non esiste assolutamente un confronto valido, specialmente sulla difficoltà, parola sul cui significato si potrebbe già aprire un immenso dibattito…

  13. Jessica

    Questa è la classifica di colore che hanno scelto facoltà “gialle” e sono FALLITI TOTALMENTE!
    ANDATE A LAVORARE SE NON SIETE IN GRADO DI STUDIARE E DOVETE DARE ADDOSSO ALLE FACOLTA’ CHE PER 1° NON CONOSCETE E 2° DIMOSTRANO I VOSTRI LIVELLI DI INTELLIGENZA MOOOLTO SCARSA