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Flash mob dell’Udu per ricordare Peppino Impastato e le vittime della mafia

Si è svolto la settimana scorsa, alla vigilia della giornata di commemorazione dell’assassinio di Peppino Impastato, il flash mob promosso dall’Udu Palermo per celebrare la memoria del giovane di Cinisi e di tutti gli altri uomini e donne che hanno fatto della loro vita, e della loro morte, un simbolo di antimafia e di lotta a qualsiasi forma di criminalità organizzata.

Da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Rita Atria e Libero Grassi, passando per tutti gli uomini delle scorte e le famiglie di magistrati ed eroi dell’antimafia, erano in tutto 18 le vittime di mafia ricordate due giorni fa durante il flash mob e rappresentante attraverso i volti, o meglio le maschere, di altrettanti studenti che, grazie al lavoro e all’organizzazione dell’Unione degli Universitari di Palermo, hanno strappato ai colleghi che passavano per Viale delle Scienze qualche minuto di attenzione per non dimenticare le battaglie e i sacrifici di chi ha dato la propria vita perché questa nostra terra tornasse alla legalità e al benessere sociale.

L’iniziativa si è svolta alle 12:00 nel parchetto antistante l’edificio 19, proprio in mezzo al viale principale della Cittadella Universitaria palermitana e ha visto la partecipazione di più di cento studenti tra “attori” del flash mob, spettatori e passanti incuriositi.

Le 18 vittime, impersonate attraverso una maschera bianca e una maglietta nera che riportava il nome dell’eroe ucciso, sono cadute di nuovo una dopo l’altra sotto i colpi di pistola riprodotti da una piccola cassa amplificatrice.

Nessun assassino, nessuna pistola, a qualche metro di distanza un gruppo di studenti rappresentava l’omertà della società che, senza polvere da sparo, uccideva con il proprio silenzio il coraggio e la testimonianza degli eroi che si ricordavano. Dopo gli spari è stato srotolato e appeso uno striscione con su scritto “La mafia uccide, il silenzio pure” che ha durante tutto il giorno continuato ad attirare l’attenzione dei passanti.

Al termine dell’iniziativa i partecipanti sono stati invitati a rimanere al parchetto per prendere parte al pranzo sociale, organizzato dall’UDU in collaborazione con il Bar Marsicano di Via Ernesto Basile che è tra i principali esercizi commerciali del circuito di AddioPizzo e che si è tristemente reso famoso negli anni per gli atti intimidatori ricevuti della criminalità mafiosa.

«Una mattinata all’insegna della legalità e utile a tenere alta l’attenzione su una tematica che rischia di diventare tanto popolare quanto scontata», spiega Angelo Nuzzo, Coordinatore d’Ateneo dell’UDU, che continua «il mese di Maggio è ogni anno il mese dell’antimafia e le nostre iniziative hanno l’intenzione di coinvolgere al massimo i nostri colleghi nella partecipazione attiva e nelle testimonianze di legalità. Abbiamo invitato tutti i presenti a prendere parte alla manifestazione del 9 Maggio a Cinisi, dove l’UDU sarà presente con una sua delegazione. Ci continueremo ad impegnare per riuscire a far essere la popolazione universitaria sempre più fucina di legalità e testimone di impegno contro la mafia e ogni forma di criminalità organizzata».

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