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Google Lens riconosce gli appunti scritti a mano e li trasforma in testo

L’evoluzione – inteso in senso molto ampio del termine – è qualcosa che deriva dalla conoscenza delle proprie capacità e dalla necessità di ampliarla al fine di una maggiore utilità. Negli ultimi anni è un concetto che ha subito moltissimo l’influenza del digitale, poiché nessuno di noi oggi è in grado di sopravvivere senza tecnologia.

Abbiamo inventato strumenti che ci aiutano e semplificano la vita. Le case domotiche ovvero le abitazioni dotate di sistemi di automazione che memorizzano le tue azioni quotidiane – come fare il caffè per esempio – si stanno diffondendo sempre di più. Non hai mai sognato di tornare a casa la sera e di trovare il forno acceso, pronto per riscaldare la tua cena per esempio?

Oggi lo puoi fare. Tutto questo un tempo sembrava pura fantascienza, ma oggi è realtà e ci siamo adattati benissimo a viverla nella nostra quotidianità.

Ricordi quando qualche anno fa venne sviluppata l’App per riconoscere una canzone in radio?

Semplicemente avvicinando il tuo telefonino alla radio, oggi, è possibile venire a conoscenza del titolo della canzone. Di quale App stiamo parlando?

Shazam.

Google Lens: cos’è e a cosa serve

Tra i modi in cui può essere utilizzato Google Lens riguarda la funzione di smart text selection, ovvero uno scanner QCR che riconosce il testo inquadrato tramite la fotocamera del tuo dispositivo e ti dà la possibilità di digitalizzare il testo, utilizzando all’interno di un documento o anche per farlo tradurre dal translate.

Vediamo come funziona

Guida da mashable.com

La pandemia non ferma Google che ha aggiornato l’app Google Lens con alcune nuove possibilità, la più interessanti delle quali è l’opzione che permette di copiare un appunto scritto a mano e incollarlo sul proprio smartphone trasformato in testo. Google Lens, secondo quanto annunciato da Lou Wang, Group Product Manager di Google Lens, non sarebbe solamente in grado di riconoscere una calligrafia chiara e trasformarla automaticamente in testo, ma anche di leggere un testo con la corretta pronuncia.

Funzionalità decisamente utili sia per chi vuole mandare una nota scritta a mano velocemente su un programma di messaggistica instantanea, sia per chi, per studio o per lavoro, si trova a dover ricopiare spesso testi dal foglio di appunti al programma di video scrittura. Inoltre poter ascoltare la corretta pronuncia di un testo scritto in una lingua che stiamo studiando potrebbe aiutarci a migliorarla più velocemente.

L’app, disponibile per Android e iOS , funziona con l’ultima versione di Chrome, ma basterà aggiornarla perché tutto funzioni senza problemi. Per capire quanto queste funzionalità possano essere utili abbiamo deciso di mettere alla prova Google Lens con alcuni appunti scritti a mano : dalla lista della spesa a incipit di romanzi trovati in giro per casa e scritti con diversi stili e colori.

Lista della spesa

Abbiamo provato a scrivere due liste, la prima cercando di avere la grafia più pulita possibile, la seconda scrivendo in velocità come nella realtà, quando si ha meno tempo per prendere appunti.

Screenshot dell’applicazione mentre tenta di tradurre una lista della spesa scritta senza fretta

Google Lens non ha avuto grosse difficoltà nel leggere la prima lista. Copiando il testo su whatsApp, come per inviarla a qualcuno, l’app restituisce questo testo: “

LISTA DELLA SPESA

* pomodori

* frutta e verdura

* pasta

pane

* carne

* norgelati

* gelato

mozzarella”

L’unico parola che non è riuscito del tutto a comprendere sono i “surgelati”, ma la lista è comprensibile e possiamo inviarla immediatamente per messaggio senza dover perdere tempo a ricontrollare quanto incollato. Chi la riceve non avrà difficoltà a capirla.

Una lista simile ma scritta in velocità

Ma nella realtà, spesso, scriviamo a mano in velocità e senza pensare troppo a come tracciamo le lettere: l’importante è essere rapidi. In questo caso Google Lens non eccelle nel risultato. Un messaggio con scritto “Kini ananas surgelati promo dori mascherine guanti pane domaypie size magelate spaghet bira” non è molto comprensibile. Dovremmo passare del tempo a correggere il testo o a riscriverlo, In questo caso l’applicazione non si rivela molto utile. Un messaggio scritto in velocità direttamente sull’app di messaggistica ci farà risparmiare del tempo.

Incipit di libri

Google Lens è pensata, però, anche per chi deve studiare e prende appunti per lavoro. Spesso, leggendo libri, saggi o siti web, può capitare di trascrivere pezzi a mano e di doverli poi riportare nel programma di video scrittura, per la tesina o articolo che sia. Come se la cava in questo caso l’applicazione?

Per testarla abbiamo scritto gli incipit di tre libri con stili di scrittura diversi, corsivo, maiuscolo e in stile ‘macchina da scrivere’.

L’incipit di Jonathan Franzen, “Purity”

Con l’incipit di “Purity“, il romanzo di Jonathan Franzen, Google Lens non se l’è cavata benissimo. “LUNEDI

– on, micetta, come sono contenta di sentire la tua voce, – disse ne della ragan al telefone. – Je como mi la madre della ragana at het tradisce di nuovo. A volte pero che la mia vita na solo una lunga serie di tradimenti comporali.

– non é con pu tutti? dire la ragazza, Pip. Vetimamente chiama la madre a meta della pausa pranzo alla Renewable Solutions to le procurava un po’ di sollievo dalla sensazione di non esine adalla a quell’impiegos, di avere un impiego al quale nemmo poteva enne adatto o di unue una persona inadatta a qualsian.

tipo di impiego; e poi, dopo venti minuti, poteva dire con sincerità di dover tornare al lavoro

JONATHAN

PURITY

FRANZEN”

Ci sono molti errori e il testo è difficilmente comprensibile, specie nella prima frase. La mia calligrafia in corsivo “italiano” non è immediatamente riconosciuta dall’app. In questo caso, probabilmente avremmo fatto prima ad utilizzare direttamente la foto del testo e farla ‘scansionare’ dall’app stessa con l’altra funzione disponibile.

Don Wislow, "Il potere del cane"
Don Winslow, “Il potere del cane”

Scrivendo invece con una grafia ‘script’, simile a quella del testo scritto a macchina (con errore nel cognome del romanziere) l’incipit del romanzo di Don Winslow, “Il potere del cane” questo è quanto potremmo incollare: “11 neonato e morto fra le braccia della madre. Art keller deduce dalla posizione dei cadaveri – lei sopra, bimbo sotto – che la donna ha cercato di fargli da scudo. Di certo sapeva, tiflette Art, che la sua morbida carne non poteva fermare le pallottole – non quelle di un fucile automatico, honda que La distanza – ma doveva aven agito per istinto. DON WINSLOW 11 potere del cane.”

Tranne la confusione fra “Il” che è stato trascritto come “11”, il testo è comprensibile: ci sono pochi errori: Certo, non ha riconosciuto alcune maiuscole e qualche r è diventata t o n, ma potremmo sicuramente utilizzare l’app per copiare gli appunti nel nostro programma di video scrittura. Forse una grafia simile a quella anglosassone può aver aiutato il programma a riconoscere più lettere rispetto a un tipo di calligrafia più italiana.

L’incipit di Assaf Gavron, “La collina”

Se scriviamo invece tutto in stampatello, che risultato otterremo? L’incipit del romanzo “La collina” di Assaf Gavron diventa: “I POMODORI

TUTTO INIZIO DAI CAMPI A QUEI TEMPI OTNIEL ASSIS A BITAVA A MAALE CHERME SH, POSSEDEVA UNA CAPRA E CILIEGINI E RUCOLA. COLTIVAVA POMODORI LA CAPRA PER I BAMBINI, LA RUCOLA

RACHEL. QUESTO GLI

DI CONTABILE

TERRENI

DEL

SUO LAVORO

PER L’INSALATA DELA MOGLIE PLACCHE, E AVENDONE ABBASTANZA SI TROVO UN PICCOLO CAMPO NEI

DI’ INSEDIAMENTO PER AMPLIARE IL

PROPRIO ORTO.

ASSAF GAVRON

La collina”

Anche per quanto riguarda il corsivo l’applicazione non è promossa. Ci sono molti errori sia nelle parole che negli spazi che, soprattutto a causa di quest’ultimi, rendono illeggibile il testo. Anche qui, utilizzare l’app non ci aiuterà a ridurre la mole di lavoro.Tra le altre opzioni, come abbiamo accennato all’inizio, Google Lens si dimostra utile quando permette di leggere con la corretta pronuncia il testo che ha riconosciuto. Stando a quanto mostrato nel video che presenta l’app, si tratterebbe di una funzione decisamente utile.

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