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Il discorso di fine anno del Presidente Mattarella: Lavoro, guerre e fiducia i temi trattati

Come ogni anno arriva il discorso di fine anno del Capo dello Stato, Lavoro, guerre e fiducia i temi trattati dal Presidente Mattarella.

Presidente Mattarella
Presidente Mattarella – Fonte:web

Il Presidente si appresta a pronunciare il suo nono discorso di fine anno, celebrando il 75º della storia repubblicana. Lo farà direttamente da una delle sale del palazzo presidenziale, rievocando i dodici mesi trascorsi e proiettando lo sguardo verso i prossimi dodici. Durante il suo intervento, continuerà a porre al centro l’unità del Paese e l’importanza dello spirito di solidarietà come fondamentali punti di riferimento.

Ancora una volta in piedi, all’interno di una sala del Quirinale, per rivolgere gli auguri di buon anno agli italiani, con un accenno alla fiducia nel nostro Paese. Sergio Mattarella, nel suo nono discorso di fine anno, commemorerà il 75º della storia repubblicana, pronunciando le parole direttamente da una delle sale del palazzo presidenziale. Durante il suo intervento, ripercorrerà i dodici mesi appena trascorsi e getterà uno sguardo verso i prossimi dodici, mantenendo costantemente come punti cardinali l’unità nazionale e lo spirito di solidarietà dei cittadini.

I due conflitti attuali, la ricerca di una pace equa e la sfida posta dall’Intelligenza Artificiale saranno i temi principali affrontati sul fronte internazionale. Sul fronte nazionale, invece, il Presidente metterà in evidenza la lotta contro la violenza sulle donne e la necessità di creare opportunità di lavoro, specialmente per i giovani.

Dopo aver trascorso il Natale in compagnia della sua famiglia, compresi figli e nipoti, il Presidente della Repubblica è al lavoro dal giorno precedente per scrivere e perfezionare il suo discorso, coadiuvato dai suoi consiglieri. La scelta del luogo dove tenere gli auguri di fine anno ha finora ristretto le opzioni a pochissime possibilità; ancora una volta, il Capo dello Stato probabilmente non sarà seduto alla scrivania, ma si presenterà in piedi, con le bandiere del Quirinale, dell’Italia e dell’Europa alle spalle.

La lunghezza del discorso non dovrebbe discostarsi eccessivamente dai quindici minuti approssimativi dei discorsi degli anni passati. Si tratta di una via di mezzo tra i due estremi: i brevi due minuti di Luigi Einaudi alla radio e i quaranta minuti di Oscar Luigi Scalfaro. Questi limiti rappresentano gli estremi di un evento tradizionale che ha avuto inizio nel 1949 grazie alla decisione del primo Presidente, appunto Einaudi, e al quale nessun successore si è mai sottratto in 75 anni di storia della Repubblica.

Un altro anniversario importante, il settantacinquesimo della Costituzione italiana, è stato celebrato quest’anno. Sarà uno dei temi centrali delle parole di Mattarella, il quale durante l’intero anno ha illustrato ora un articolo ora un altro, fornendo una sorta di insegnamento costituzionale per rievocare i valori fondamentali della nostra nazione e della nostra convivenza civile. Coloro che attendono parole sulle riforme potrebbero rimanere delusi: il discorso di fine anno tradizionalmente è rivolto ai cittadini, non alle istituzioni o alla politica. Questi temi vengono trattati dal Presidente prima di Natale durante la cerimonia di auguri alle Alte Cariche.

Il Capo dello Stato, seguendo quanto già fatto nelle settimane passate, porrà l’attenzione sui conflitti in corso in Ucraina e nel Medio Oriente. Auspicherà nuovamente una pace equa per Kiev e la cessazione delle sofferenze dei civili coinvolgendo entrambi gli scenari di guerra. Si concentrerà sull’importanza della diplomazia e del multilateralismo, come già evidenziato nel discorso rivolto ai diplomatici italiani e stranieri. Inoltre, toccherà nuovamente i temi cruciali del cambiamento climatico e della sfida posta dall’Intelligenza Artificiale, evidenziando le opportunità ma anche i rischi che essa comporta.

Nel suo indirizzarsi al nostro Paese, il Presidente affronterà nuovamente la necessità di contrastare con determinazione la violenza contro le donne. Con uguale urgenza sottolineerà l’importanza di garantire alle donne e ai giovani opportunità di lavoro dignitose. Come già fatto negli anni passati, anche durante periodi di grande difficoltà causati dalla pandemia, Mattarella intende ribadire che l’Italia possiede le risorse necessarie per superare ogni ostacolo, soprattutto quando agisce unita e i suoi cittadini dimostrano solidarietà, come accaduto nel recente passato.

Sarà un messaggio di fiducia rivolto non solo ai milioni di italiani che lo seguiranno alle 20:30 attraverso le reti televisive unite, ma anche tramite la radio e, pochi minuti dopo, sui social media.

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