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La bandiera inglese non è inglese: è stata presa in prestito dall’Italia

Avete presente la bandiera inglese? Una croce rossa con sfondo bianco. L’ abbiamo visto sventolare fino a domenica durante la finale degli Europei di calcio. Ebbene, cari amici inglesi, anche quel simbolo che voi sventolavate attendendo una vittoria che non è arrivata, appartiene a noi italiani.

Non tutti lo sanno ma quella bandiera è in realtà italianissima. Viene per l’esattezza da Genova. Rappresentava lo storico vessillo di San Giorgio, patrono di Genova, che nel 1190 Re Riccardo d’Inghilterra chiese di poter usare in cambio di un tributo annuale. 

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Questo tributo da 250 anni non viene più versato.

La croce rossa di San Giorgio bandiera dei crociati

La croce rossa di San Giorgio era vessillo dei crociati. Veniva utilizzato dalla Repubblica di Genova almeno dal 1096. Aveva un valore di difesa automatico e dava una sorta di immunità a chi solcava i mari. Vedendolo sventolare le navi nemiche evitavano il conflitto.

Per questo motivo Riccardo lo chiese per la flotta inglese. Una richiesta dietro pagamento di un tributo, regolarmente versato fino al 1771 quando, all’improvviso, il regno britannico smise di versare il dovuto a Genova.

Una mancanza che è saltata all’occhio all’attuale sindaco della città, Marco Bucci, che nel 2018 ha scritto direttamente alla regina Elisabetta per ricordare in qualche modo le origini del tanto caro vessillo inglese. 

Quindi, cari rosiconi britannici, oltre la coppa dell’Europeo che ci siamo venuti a prendere a casa vostra, ci dovete pagare ancora un bel po’ di tributi per l’utilizzo della vostra bandiera. “Aridateci i sordi!” e rassegnatevi…Non ce n’è per nessuno!

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A proposito dell'autore

Da 13 anni laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ha deciso di fermarsi nella sua terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ha fondato una sua agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. E’ appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ha un debole per le giuste cause e per i Mulini a vento. Il suo sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione. Da 13 anni sono laureata in comunicazione e tecnica pubblicitaria. Dopo aver fatto diverse esperienze all’estero, ho deciso di fermarmi nella mia terra siciliana, collezionando anni di esperienza nel campo degli eventi e dell’organizzazione congressuale. Da pochissimo ho fondato una mia agenzia di eventi e comunicazione, la Mapi. Sono appassionata di moda, cinema e spettacolo. Ho un debole per le giuste cause e per i mulini a vento. Il mio sogno? Coltivare e mantenere vivo l’entusiasmo per la vita e per ogni sua piccola forma e manifestazione.