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La gelateria sociale di Palermo dove la solidarietà è un gusto universale

barconi gelateria palermo

La gelateria sociale di Palermo : Il progetto di lavoro per i migranti, le aspettative, le questioni dell’accoglienza: la costola di Moltivolti raccontata dalle sue dipendenti.

Dal controcampo dello schermo dello smartphone, Assie Chacou Leslie appare stupita. “Non pensavo chiamassi in video, scusa” e sgancia una risata di imbarazzo e divertimento. Il tour del laboratorio di BarConi a Palermo, la gelateria solidale spin-off del ristorante Moltivolti aperto nel 2014 “per offrire dignità, cittadinanza e valore a partire dalla diversità”, comincia traballando in 4G.

Nei 7 pollici appaiono pixelati i dessert, le torte e lievitati da colazione a cura dello chef di Moltivolti Antonio Campo e della pasticciera Mara Gorgone, in sottofondo la voce di Leslie che chiama in condivisione di chiacchierata la collega Essoh Christine. Entrambe sono il sorriso al pubblico della gelateria di piazzetta Mediterraneo a Ballarò, il cuore focoso del capoluogo siciliano. Ridono entusiaste di lavoro, sogni, futuro: il passato è passato, ha insegnato ed è finito.

È un inizio pomeriggio tranquillo e la controra non fa affollare il locale. Leslie e Christine appoggiano il telefono contro la cassa e dopo la domanda affettuosa “Hai già pranzato? È l’orario del dessert!”, cominciano a raccontarsi.

Cosa c’è scritto sulla vostra maglietta?
Christine: “La mia terra è dove poggio i miei piedi”, è il motto di Moltivolti.

Come siete arrivate alla gelateria e a fare il gelato?
Leslie: a questo risponde la mia collega, hanno iniziato proprio loro il progetto.
Christine: ero sorpresa di sentirlo. Eravamo ad Agrigento per una formazione con altri colleghi, e abbiamo visto il progetto su uno schermo, “Sarà una gelateria e si chiamerà BarConi”. Siamo contentissime di essere qua.

Che gusti fate? Ci sono gusti speciali o solo grandi classici?
Abbiamo gusti stagionali: la fragola quando è stagione, tutta la frutta dipende dalla stagione. Poi ci sono i gusti classici: pistacchio, nocciola, cioccolato… Quando una stagione cambia, cambiamo anche i gusti.

Voi lo mangiate il gelato, siete golose?
Leslie: sì, lo mangiamo!
Christine: ora c’è il gusto della stagione che è il mandarino, ed è molto buono. Il mio gusto preferito però è il caramello salato.
Leslie: il mio è il fiordilatte. Semplice, la base del gelato appunto, per questo mi piace. Tra i gusti speciali abbiamo anche Moltivolti, in estate, un’arachide salata.

Voi state al banco o in laboratorio?
Christine: Noi siamo al banco, in laboratorio c’è Mara, la nostra pasticciera. Il nostro lavoro è molto bello, ti fa conoscere turisti, parlare altre lingue…

Quante lingue parlate? Prima ho sentito Leslie fare una battuta in francese.
Christine: Parliamo francese che è la nostra lingua madre, siamo nate in paesi dove si parla francese. Poi italiano, impariamo a parlare l’inglese con le persone, non andando a scuola: questo mestiere ci fa imparare altre lingue.
Leslie: anche il dialetto! Certo, anche questo, dai, subito, c’amaffari!
Christine: Siamo in una zona storica, a Ballarò. Ci sono tantissime persone che passano, spagnoli, anche cinesi, possiamo anche imparare solo il saluto e questo ci fa molto piacere.

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Posso chiedervi come siete arrivate a Palermo?
Christine: Normalmente. Io sono arrivata con l’aereo, mia madre mi ha fatta venire. Ho fatto il mio diciassettesimo compleanno qua, nel 2013. Sono qui da dieci anni.
Leslie: Condivido. Va detto che BarConi è un’impresa per migranti, l’unico che è arrivato con la nave è (Alagie) Malik, il responsabile, noi facciamo parte dei colleghi.
Christine: questo è fatto anche per l’integrazione, non è un progetto pensato solo per chi è venuto con la barca, ma chi si è trovato in difficoltà lavorativa, tutti i migranti che trovano difficile integrarsi. Anche se siamo arrivati dall’aereo, comunque siamo migranti in Italia. Molte persone vengono e pensano che siamo tutti arrivati con la barca, che non è una brutta cosa, ma diciamo la verità: pure se non siamo venuti con la barca, abbiamo avuto difficoltà.

Secondo voi, quante sono queste difficoltà per una persona che si trasferisce in Italia? È vero che l’Italia è un paese razzista?
Christine: più che razzista, per me è ignoranza. L’ignoranza è peggio del razzismo, una persona ignorante non pensa ad aprirsi, e invece è bello accogliere le persone. Siamo tutti migrati da qualche parte, anche gli italiani possono essere migranti. C’è questo motto: la terra è dove poggi i tuoi piedi, dove pensi di fare famiglia, di fare la tua vita. Questa deve essere la mia terra. In Italia è un po’ difficile l’integrazione, ma abbiamo fatto un bel passo avanti: dieci, venti anni fa non era così. E gli italiani non sono così stupidi, la mentalità sta cambiando e si stanno mettendo in testa che il mondo è per tutti, e che dobbiamo avere tutti le stesse opportunità di lavorare.

Christine, comunque se ti candidi in politica, io ti voto.
Leslie: io glielo dico sempre! A me non piace parlare troppo, per questo lo dico a lei, ha tutte le risposte alle domande. Tu di dove sei?

Io sto a Roma.
Christine: che bella! Ho sempre pensato di finire la mia vita a Roma, è più bella, più pulita, più sistemata. Ci sono stata due volte.
Leslie: Qui siamo al Sud, fa caldo.
Christine: Per il tempo preferisco Palermo, ma per l’andamento della città, meglio Roma.
Leslie: Comunque ti aspettiamo per prendere un gelato qui, eh!

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