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La mia esperienza al “Silicon Valley Study Tour” 2013

«Real, open minded, starting point, success, failure, competition, passion, adrenaline rush, fun, self confidence, new possibilities, sharing, network, trust in people, braveness, think outside the box, it changed my future, work hard and never give up».

Solo alcuni degli innumerevoli aggettivi ed espressioni con i quali noi fortunati vincitori del Silicon Valley Study Tour 2013 abbiamo provato a descrivere questa emozionante esperienza, giunta quest’anno alla sua quindicesima edizione. Ecco il video riassuntivo del tour del 2013, realizzato da una ragazza che vi ha preso parte.

SVST Movie da Carola Pescio Canale su Vimeo.

È stata una full immersion di circa dieci giorni (dal 17 al 25 agosto), nella quale abbiamo completamente stravolto i nostri schemi mentali, venendo a contatto con un nucleo strategico del mondo imprenditoriale, dove nascono e trovano terreno fertile moltissime tra le imprese e le startup più challenging del mercato globale.

Il SVST è una esperienza che apre la mente a 360°, suole dire spesso Paolo Marenco, presidente dell’associazione culturale “La storia nel futuro”. Egli ha reso possibile la realizzazione di questo bridge tra Italia e America insieme all’azienda Aizoon, il Ministero degli Affari Esteri, il NIAF (National Italian American Foundation), il Silicon Valley Italian Executive Council presieduto da Jeff Capaccio, e in particolare a Palermo grazie alla collaborazione con la professoressa Rosa Di Lorenzo, presidente del Consiglio di Corso di Studi in Ingegneria Gestionale, e con il prof. Umberto La Commare.

Silicon Valley

I partecipanti sono ragazzi provenienti da tutta Italia; quest’anno i vincitori venivano da Torino, Brescia, Genova, Pisa, Palermo e Catania. A Palermo abbiamo vinto in cinque: Tommaso Careri, Salvatore Cucinella, Cinzia Manfré, Marco Molara, Ottavia Sortino, tutti studenti del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale.

Dopo aver passato un’attenta selezione che ha previsto cicli di conferenze, interventi in lingua inglese nei forum del social network e video-conferences, siamo approdati in Silicon Valley, accompagnati da Paolo Marenco e da Sebastiana Andolina, rappresentante del Ministero degli Affari Esteri. Abbiamo visitato aziende del calibro di Google, Ericsson, Facebook, Oracle, VMware, Riverbed, Dropbox, università prestigiose come Stanford e Berkeley, e durante un incontro presso il Consolato Italiano a San Francisco siamo anche venuti a conoscenza di start-up innovative come Mashape e Tok.tv.

Abbiamo anche avuto l’opportunità di partecipare a uno degli aperitivi BAIA Aperitivo Silicon Valley, i quali vengono organizzati una volta al mese a Palo Alto: ci siamo ritrovati, increduli e stupiti di fronte a tale novità, davanti a persone (principalmente italiani ma anche americani) tra i quali imprenditori, manager, ingegneri, persone di successo nei più svariati campi. Esse ci hanno raccontato le loro esperienze, hanno ascoltato quello che avevamo da dire con attenzione e si sono prodigati in preziosi consigli sul nostro futuro, trasmettendoci anche molta fiducia.

Ciò che accomunava queste persone così come quelle che abbiamo incontrato nel nostro viaggio è una scintilla nel viso: la speranza e la consapevolezza che i sogni possono diventare realtà. Una scintilla che scompare sempre più dal volto di noi giovani, ormai spesso disillusi di fronte alle prospettive future non molto promettenti in Italia. Una scintilla che ci ha fatto ricominciare a sperare, a sognare, a credere nelle nostre capacità e anche nell’impossibile. In Silicon Valley persino il fallimento è visto in modo positivo, quale step costruttivo e inevitabile che consente di crescere e di imparare dai propri errori, per poter realizzarsi infine nel mondo attuale.

È questo atteggiamento carico di motivazione e fiducia che dovremmo sempre adottare, per far fronte alle nuove sfide che ci riserverà il futuro.

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A proposito dell'autore

Studentessa dell'università di Palermo. Laureata in Ingegneria Gestionale (laurea triennale) a novembre 2012. Al momento frequento il secondo anno della laurea specialistica in Ingegneria Gestionale sempre a Palermo; a gennaio partirò con il programma Erasmus per sei mesi a Goteborg, in Svezia.

2 Risposte

  1. Marco

    Grazie Cinzia per questo non banale resoconto di quella che è stata la nostra esperienza statunitense. Sei stata molto efficace nella descrizione e penso tu sia riuscita quanto meno a dare l’idea della mentalità con la quale siamo venuti a contatto e dalla quale ci auguriamo di avere potuto apprendere il più possibile!! SFO I miss you <3

  2. Riccardo Manfre'

    ciao Cinzia sono contento per te di questa tua bella esperienza..anche per me sarebbe bello poter volare in svezia…mia madre mi ha sempre detto di imparare lo svedese perchè lì c’è una nazione civile molto civile anche se c’è tanto freddo…e sarebbe meraviglioso poterci cmq vivere e tornare in sicilia solo per le vacanze…però spero di avere da parte tua un indirizzo presso cui poterti raggiungere- naturalmente tutto a carico mio…nn graverò sulle tue spese perchè sò che tuo padre è tirchio da morire come il mio nn per niente sono fratelli.
    ciao cugina, a presto lasciami un n. di cell.su facebook. saluti.Richi