La protesta composta della cultura palermitana

La cultura palermitana protesta Protesta composta quella di questa mattina, davanti il Teatro...

La cultura palermitana protesta

Protesta composta quella di questa mattina, davanti il Teatro Massimo. A protestare oltre quattrocento tra artisti e lavoratori della musica e dello spettacolo. Si chiedono al governo maggiori sostegni a livello economico e maggiori tutele a livello sanitario.

Tante facce note al grande pubblico per la piazza antistante il teatro, da Emma Dante a Pamela Villoresi, da Sergio Vespertino ad Antonio Pandolfo passando per Lollo Franco.

Quest’oggi, Piazza Giuseppe Verdi – per tutti Piazza Massimo – si è unita ad altre diciassette piazza italiane, per la protesta dei lavoratori dello spettacolo dopo l’ultimo DPCM.

E Palermo non è certo una città ferma dal punto di vista culturale: attualmente in città, sono chiuse circa quaranta scuole di teatro, canto e danza per oltre quattrocento docenti costretti a rimanere a casa per colpa della chiusura voluta dal governo nell’ultimo DPCM.

La protesta composta

La protesta, silenziosa e composta, nasce per chiedere la revisione dell’ultimo provvedimento governativo sulla chiusura di cinema e teatri. Alcuni sono arrabbiati: “non si possono paragonare cinema e teatri alle sale bingo, vogliamo lavorare ed essere tutelati”.

Questa mattina, insieme ai manifestanti e al loro sostegno, sono convenuti gli esponenti delle sigle sindacali di settore, Slc Cgil Palermo, Uilcom e Fistel Cisl Palermo. Tornano in piazza dopo cinque mesi dall’ultima protesta pacifica.

Tante compagnie, musicali, artistiche e teatrali in piazza, piccole e grandi. Artisti giocolieri, coristi di teatro lirico, cantanti, tutti vestiti a lutto, in silenziosa rabbia contro la chiusura e le mancate tutele. Non solo riapertura: oltre a richiedere sussidi e misure di garanzia a lungo termine, i sindacati chiedono anche l’inclusione nel bacino ex-Enpals anche dell’insegnamento di mestieri e professioni dello spettacolo.

I sindacati hanno comunque fatto sapere che sarà consegnato al prefetto di Palermo Giuseppe Forlani un documento che chiede chiare e decise forme di sostegno alla categoria almeno fino al prossimo anno, oltre all’istituzione di un tavolo permanente di dialogo tra sindacati, ministero dei Beni culturali, ministero del Lavoro e associazioni di rappresentanza dello spettacolo.


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