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Le dieci cose da non fare per passare l’esame

Al momento dell’esame non ci sono grandi cose che tu possa fare per passarlo, se non dare il meglio di te. Quindi, se non si possono tracciare delle linee guida su cosa fare per passare l’esame, sicuramente è più facile tracciarle su cosa NON fare per passarlo!

Va detto, però, che tutto può essere smentito. Conosco, infatti, persone che hanno compiuto ognuno dei seguenti punti e che hanno aggiunto materie su materie al proprio libretto tranquillamente… Questo lo riconduco sempre al famoso “Fattore C”, attorno al quale la vita di uno studente universitario ruota.

  1. Non presentarsi con chiari segni di preferenza politica o religiosa. Per quanto si possa pensare che il primo punto debba essere lo studio, penso che l’aspetto estetico e morale faccia la sua gran parte. Politica e religione sembrano essere gli argomenti sui quali si debba soprassedere. Presentarsi con la maglietta di Che Guevara può essere una splendida idea se il professore è un ex partigiano, altrimenti non può che essere un pessimo inizio, e un esame che inizia male non può che concludersi come un pessimo esame.
  2. Non fare scena muta. Se avete studiato, per piacere, non fatela! È una delle cose più tristi che si possa vedere. Non si sa se ispirate più compassione o frustrazione. Nel migliore dei casi il professore vi darà una seconda chance, nel peggiore si convincerà che non avete studiato e siete venuti lì con l’unico intento di fargli perdere tempo!
  3. Non studiare. Qua ci sarebbero tantissime cosa da dire. In molti, infatti, sembrano passare gli esami “non studiando”, a detta di loro. Se non siete così fortunati, decisamente meglio non avere questa presunzione! In realtà, tutti coloro che asseriscono di “non aver studiato”, hanno letto il libro almeno il doppio di quanto l’abbiate letto voi.
  4. Ammettere di non aver studiato dal libro ma da appunti e/o slides. Pessima, pessima, pessima idea! A nessun professore piace sapere che non si è studiata la propria materia giorno e notte, come se foste il vostro primo pensiero la mattina e l’ultimo la notte.
  5. Non dire al professore che il libro scritto da lui fa schifo, non si capisce o l’avete fotocopiato. Mai, mai, mai, mai! Se, come detto prima, a nessun professore piace sapere che la propria materia viene studiata con superficialità, in questo caso a nessun uomo mai sapere che il frutto del suo lavoro e del tempo possa far schifo, potrà farlo gioire!
  6. Non contraddirlo. Mai! Il professore, in sede di esame, non va mai contraddetto, pure se stesse affermando che gli asini volano. E non credete quando vi dicono che amano “il dialogo” e vogliono “essere corretti”, nessuno ama essere contraddetto, men che meno un professore, e men che meno quando questo occupa una posizione di potere rispetto a voi.
  7. Non tergiversare, se non siete bravi. Tergiversare salva la vita a milioni e milioni e milioni di studenti in tutto il mondo e di tutte le età. Ma se siete penosi, non fatelo! Se il professore vi chiede di spiegare il teorema di Lagrange, parlare della tettonica a zolle non è mai una buona idea! Sembra essere molto più apprezzata la sincerità, anche se questo comporta bocciatura certa.
  8. Rispondere a tutte le domande, anche la più stupida. Sarà capitato a tutti in sede di esame di non aver capito la domanda. O meglio, la risposta alla domanda è talmente facile, ma così facile e stupida, per cui ti chiedi “non può essere questa la risposta, è troppo scontata!”. Ebbene NO! Rispondete! Al 99% la risposta stupida, scontata e banale è proprio quella che si aspetta il professore!
  9. Non lasciare il cellulare con la suoneria. Se al professore è concesso interrompervi ogni 5 minuti perché qualcuno lo sta chiamando per un caffè, fare squillare il vostro cellulare non sembra essere molto gradito.
  10. Non masticare chewing-gum. Anti-stress per molti, sembra anche essere uno dei migliori modi per infastidire il proprio interlocutore ed è considerato segno di grande maleducazione. Piccolo gesto che sembra risolvere un grande problema!

Esistono sicuramente altre ragioni che al momento mi sfuggono, ma queste credo siano tra le più gettonate. Ma, come si dice, al peggio non c’è mai fine! So di professori che ti bocciano perché non ti sei portato la tua penna per firmare lo statino o perché hai voti troppo alti e non vogliono rovinarti la media, rinviandoti all’infinito quando ti saresti accontentato benissimo del suo primo voto.

C’est la vie, dicono, ma quella di un universitario sembra essere una continua sorpresa…

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A proposito dell'autore

Chiara Catanzaro nasce a Palermo nel 1993. Ha iniziato il suo primo anno di università a 17 anni ed ora è al secondo anno nella facoltà di Economia nel corso di Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale. Drogata di libri e telefilm cerca di fare il possibile per trovare il tempo per studiare! Ama Londra e tutti gli animali, si diverte ad ascoltare le conversazioni disperate tra studenti e cerca di trarne sempre l’ironia. Profondamente infastidita, però, da tutti gli studenti che pensano che quello che studiano loro sia sempre più importante e difficile di quello degli altri!!

13 Risposte

  1. Midori

    Confermo sulla motivazione num.8!
    Mi è successo giusto 3 giorni fa, per sostenere il mio ultimo esame, dopo aver studiato ben 5 mesi la materia in questione!!
    Ho studiato così tanto il libro, che la risposta più ovvia e più logica mi sembrava fin troppo assurda.

    Per il resto, se sicuramente condivido il fatto che preferenze politiche diverse e opinioni varie possano compromettere l’esame, rimango comunque dell’idea che se viene chiesta la mia opinione, quella è e di sicuro non cambia solo per compiacere un professore.

  2. Emanuele

    D’accordo su ogni punto, tranne uno. Ho guadagnato due 30, con onore, contraddicendo il professore, motivando le risposte. È pur vero che sono di estrazione tecnica e mi rendo conto che fuori da ingegneria la regola può perdere di validità.

  3. Anna Lombardo

    Bell ‘articolo simpatico e realista brava chiara :)q

  4. Fabio

    Articolo divertentissimo.
    Il punto 5 mi ha fatto saltare dalla sedia: alcuni studenti mi hanno veramente chiesto di fotocopiare il mio libro di testo!

  5. Giuseppe

    Aggiungo…punto n. 11: non ripassare con libro o dispensa aperta mentre il prof. più o meno volontariamente ti passa davanti! Potrebbe individuare l’oggetto del ripasso e, al tuo turno, iniziare a bombardarti con le più assurde domande su quell’argomento pur di farti cadere! Esperienza tristemente vissuta….

  6. tennista ex-unibo

    4 anni e mezzo per prendere una triennale…fattore C mai ma MAI!!!! esistito!!
    – Un solo esame passato senza studiare…idoneità Inglese B-1
    – L’esame più duro ci ho messo 6 mesi e fu 27,l’ultimo con voto ed il più soddisfacente…di fronte ad un massacro di studenti bocciati perpetrato come un campo di concentramento…i racconti spaziavano da “il prof. è st****o” a “il prof è calmo e bravissimo” mi sono erroneamente fidato dei primi…ho seguito diversi ricevimenti di questo docente ed addirittura sono andato a trovarlo in Austria dopo la Laurea…dove ora insegna
    – La relazione di tirocinio successiva a dato esame è stato il mio unico Blitzkrieg
    – L’esame più facile 25 in Controlli Automatici,ma non ho imparato NIENTE DI NIENTE
    Quindi carissimi studenti è umano piangersi addosso un attimo,l’ho fatto tante volte ma parlando ragionando con i Docenti si risolve tutto…occorre studiare entrando negli argomenti e farsi vedere motivati in progressione via via che l’esame si avvicina. Gli ultimi 2 giorni di alcuni esami li ho passati in un metro quadrato a Facebook,MSN,Internet e giochi completamente spenti,sono stato bocciato 4 volte su 44 esami tra prove parziali e complessive ad esami e non sono mai andato oltre il secondo tentativo. Ho comunque sempre trovato il tempo per avviare progressivamente la mia carriera tennistica,anche se negli ultimi anni ha preso il sopravvento su quella ingegneristica.
    Saluti a tutti
    Ingegnere Elettrico Laureato presso l’Università degli Studi di Bologna

  7. rita

    Buona sera: ma siamo a lezione di dittatura e schiavizzazione dell’essere umano?
    Al di là del simpatico tono semigoliardico dell’articolo, che condivido in quasi la sua totalità, visto che l’università l’ho vissuta come è mio solito co passione e dolore e grande interesse, posso immediatamente commentare che se un docente non sopporta di essere contraddetto nei contenuti scientifici vuol dire che è lì per sfogare la propria egopatia ma che non ha a cuore la crescita morale, culturale del discente.
    Certo siamo stati tutti saccenti. Certo l’educazione e la dolcezza si acquisiscono relazionandosi con le altre persone con ruoli istituzionali, ma si studia per imparare il libero pensiero, il senso critico, il senso di libertà e di ricerca.
    L’esame dovrebbe essere premiante per chi si proietta a diventare un altro professore, non un lecchino.

  8. Carolina

    Un professore mi disse un giorno il segreto per superare gli esami. “Studia per il 30, e nel peggiore dei casi avrai un 18” . Ci vuole una massiccia dose di impegno, tutto il resto è puro fattore C. Purtroppo ci sono persone stupide e ignoranti anche tra i professori, quindi inutile sperare di riuscire solo con i propri mezzi. Non esiste il manuale del bravo studente. Se rispondi esattamente alle domande anche se ti squilla all’improvviso il telefono o stai masticando una gomma, non potranno bocciarti.

  9. Giorgio

    Buttare sangue sui libri! Ecco come si superano gli esami!
    il voto è direttamente proporzionale a quello che si è riuscito a capire di quella data materia e da come si è svegliato il prof.
    PS. A Palermo i prof si svegliano sempre di cattivo umore 🙂

  10. Mila

    E non dimentichiamo di leccare le scarpe al docente e inginocchiare prima di sedersi per l’esame. L’università italiana è proprio il ritratto di un paese feudale.