Se per le scuole ci sono delle linee fisse e perseguibili da tutti, all’Università la scelta delle nuove norme Covid dipende dalla discrezionalità dei vari atenei. Infatti la normativa prevede che a partire dal 1 maggio, sia per gli studenti sia per tutti gli altri soggetti che accedono alle strutture universitarie e Afam, non vi è più l’obbligo di mostrare il Green Pass.
Oltre che ad essere decaduto è anche l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione (le mascherine). Non tutti gli atenei però sono d’accordo. E così in base alla loro autonomia alcune Università hanno deciso di emanare circolari più restrittive.
Nella nota, il ministro dell’Università Maria Cristina Messa ha specificato che, fino a quella data, “relativamente alla mancata osservanza dell’obbligo vaccinale permane il solo regime sanzionatorio di competenza del ministero della salute per il tramite dell’Agenzia delle Entrate”.
Infatti non sono più vigenti le disposizioni che imponevano ai responsabili delle istituzioni, in caso di accertato inadempimento all’obbligo vaccinale, la sospensione del personale interessato dall’attività lavorativa. Ma anche dal relativo trattamento retributivo”. In sostanza i prof non vaccinati possono tornare in ateneo senza rischiare la sospensione del lavoro e dello stipendio. Ma possono essere multati una tantum. La sanzione è di 100 euro.
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