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Le materie scoglio…“belve” da distruggere con determinazione

I brutti sogni non finiscono mai. Se da piccoli, ad esempio, eravamo spaventati dall’uomo nero “che ti tiene un anno intero” (ho maledetto mamma, zie e nonne per anni), alle medie e al liceo dai compiti a sorpresa, dalle interrogazioni improvvise e tremavamo all’idea di quel dito che scorreva sul registro per individuare la cavia di turno a cui – spesso e volentieri – toccava “un bel 2” sul diario scolastico per eccellenza, gli studenti universitari sono dominati dall’incubo delle “materie scoglio”, ossia quei corsi in cui si incontrano le maggiori difficoltà e che, spesso, sono la causa dei ritardi nel conseguimento del titolo.

Ogni facoltà ha le sue bestioline nere, diciamola tutta, che se ne dica bene o male nessuna ne è esente.

Ho conseguito la laurea in Giornalismo per Uffici Stampa a Palermo e posso dirvi che nelle sere più nere continuano a tornarmi in mente alcuni flashback dell’esperienza vissuta, sebbene sia passata già da un pezzo.

Appena approdata nella cittadella universitaria, un po’ spaesata tra le aule di quel palazzone enorme – l’edificio 15, sede di Scienze della Formazione – la materia seguita durante la prima lezione (Linguistica generale), lasciando da parte caos e ammucchiamenti vari sul pavimento per mancanza di posti a sedere, mi fece strabuzzare gli occhi insieme alla voglia crescente di scappare in-men-che-non-si-dica da quel posto.

All’esame il professore chiedeva con aria di sfida la stratificazione di frasi improbabili – sempre che tu sappia cosa significhi s-t-r-a-t-i-f-i-c-a-z-i-o-n-e e la trascrizione fonetica di termini quali lapalissiano, stereoscopiche e precipitevolissimevolmente (no non ridete, è successo davvero), parlava con termini mai sentiti prima, quasi fosse aramaico, no davvero lasciando da parte l’ironia quella materia fu il mio incubo peggiore.

Un altro scoglio poi, lo ricordo bene, fu l’esame di Informatica. Si doveva creare un sito in html in pochi mesi e, credetemi, per una che a malapena sa accedere a Gmail o Facebook divincolarsi tra colore dello sfondo, caratteri specifici, inserimento di tag particolari senza combinare nessun pasticcio è davvero difficile.

E, come non bastasse, si dovevano anche imparare a memoria tutti quei codici astrusi, uno dopo l’altro, perché dopo aver passato lo scritto – cosa alquanto improbabile al primo colpo, beh sì anche al secondo (ok l’ho passato al terzo…) – arrivava il secondo step, l’orale, dove l’assistente del prof si divertiva a chiederti le cose più improbabili da realizzare su una pagina bianca ovviamente solo con uno di quei codici per volta.

Non vi dico le innumerevoli nottate insonni, non vi elenco neppure le serate saltate e le occhiaie che quasi strisciavano a terra ma con determinazione e forza di volontà alla fine ho vinto, ce l’ho fatta anche se non nego che dopo la seconda batosta – tempo d’estate, mare e sole come adesso – avrei voluto tirare libri e dispense in aria e scappare lontano dal mondo, tra spiaggia e mare.

Ma, no ragazzi, non demordete. Chi la dura la vince.

Quali sono state – o sono tutt’ora – invece le vostre materie scoglio? 

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A proposito dell'autore

Nata a Palermo l’8 dicembre del 1990. Da sempre, amante della poesia e dell’arte in ogni sua forma, ho deciso di assecondare la mia passione più grande: la scrittura. Un mondo, quello del giornalismo, spesso difficile e competitivo ma ciò non mi ha fermata. Mi sono laureata in “Giornalismo per uffici stampa” all’Università degli studi di Palermo lo scorso luglio. Nel 2011 arrivano le mie prime collaborazioni giornalistiche e televisive con "Cts, compagnia televisiva siciliana" e, nel novembre 2013, con "Livesicilia".

12 Risposte

  1. giuseppe

    La laurea va conquistata con sacrificio e tenacia, esistono le materie facili e quelle che necessitano di più tempo per essere assimilate. Le materie scoglio sono frutto di un sistema che fa pesare sulle casse dell’ateneo la presenza dei fuoricorso e porta a politiche atte a ridurre il numero anche a discapito della preparazione. Negli ultimi anni unipa sta sfornando una classe di laureati che non hanno alcuna preparazione e vanno ad intasare un mercato del lavoro dove vince la legge della raccomandazione. Ogni corso di laurea dovrebbe avere solamente una materia scoglio e non un intero piano di studi, è una mancanza di rispetto per chi con tanti sacrifici ha dovuto digerire i bocconi amari di voti bassi dopo tanto studio con il professore di ruolo della materia. L’università deve puntare sulla qualità dei laureati e non sul numero.

  2. Roberto

    questo dovrebbe essere un articolo scritto da una giornalista?
    E poi le materie scoglio sono quelle che si passano al terzo appello?

  3. maria giulia

    Ma che articolo è? Su cosa mi sta informando?…sono basita.

  4. ROSARIO

    ricordatevi che il tanto vituperato regolamento del 1933 prevedeva la liberalizzazione dei piani molto piu dell’ attuale…

  5. Nicola

    Informatica materia scoglio? Bah… Ti farei provare anatomia patologica (medicina), oppure analisi (ingegneria), o ancora biologia molecolare. ..là sì che sanguina il cervello…

  6. ROSARIO

    NICOLINO BELLO,
    capita che uno si faccia fondere il suo cervello a furia di studiare quello degli altri…

  7. ROSARIO

    YOUNY BELLO,
    personalmente non ho capito il tono… le “BELVE” da distruggere sono nel titolo del post, e gia il tono polemico potrebbe avere il sapore antiistituzionale di chi contesta materie messe a bella posta per boicottare il percorso formativo degli studenti…
    se, pero, poi interviene WALTER che ricorda il tono goliardico del discorso, chiaro che tutta la pagina, anche negli interventi piu cruenti, va vista come “LUOGO” per sdrammatizzare sulla fatica mentale di noi studenti…
    ma pur essendo molto generico, il tuo commento viene posto proprio sotto il mio, e non risulta chiaro se anche il mio commento viene da te considerato inappropriato… risulta evidente che tanto l’ ambito neurologico quanto quello psicodinamico sono ambiti di studio del cervello in cui lo studente in quanto tale deve ben usare il proprio andando appresso alla storia delle proprie discipline ed alle posizioni scientifiche attuali, quindi come risposta a NICOLA era perfettamente in linea col suo commento e non offensiva… a questo punto, avendo altrove notato a tuo merito che non fai censure o bannings, devo rilevare a tuo demerito che SI FANNO SEMPRE I NOMI quando si parla a persone in particolare!
    ti auguro un buon lavoro e per il futuro ti chiedo atteggiamenti piu diretti… sempre meglio evitare equivoci, e sai di che parlo…

  8. Younipa

    Rosario se non ti dispiace la moderazione dei commenti sta a me e ho ritenuto anche il tuo commento meritevole di un richiamo a cui devi attenerti.
    Ad ogni modo parlarne qui sarebbe fuori tema. Resto a tua disposizione per e-mail.

  9. ROSARIO

    SIGNOR YOUNY,
    ESTREMIZZANDO PER EVITARE GAFFES: ok, ognuno puo dire la sua, ma nessuno rispondere agli altri; vetrina di opinioni si, “luogo” di dialogo no; su queste basi non vedo cosa altro potremo dirci attraverso altri canali; LE risultano per caso proteste o lamentele di NICOLA avverso di me?