Le università che fanno diventare ricchi: Qui si formano milionari, CEO e imprenditori di successo
Ecco quali sono le università, in Italia e nel mondo, che ti fanno diventare ricco, hanno lanciato le carriere dei miliardari: dai top manager ai fondatori di startup.

Quando si sceglie dove studiare, si valutano tanti aspetti: qualità dei corsi, reputazione dell’ateneo, possibilità di trovare lavoro. Ma chi punta davvero in alto si fa un’altra domanda: quali università permettono di diventare ricchi?
Tra gli elementi che possono contribuire al successo finanziario, l’università ha un ruolo fondamentale. Non solo per la formazione accademica, ma soprattutto per il network, le opportunità e i collegamenti con aziende e istituzioni.
Ecco, allora, una panoramica delle università italiane e internazionali che si sono distinte per aver formato imprenditori miliardari, CEO globali e professionisti con stipendi da capogiro.
In Italia: le università che aprono le porte al successo economico
1. Università Bocconi – Milano
È la più prestigiosa nel campo dell’economia, management e finanza. I laureati Bocconi trovano spazio in banche internazionali, multinazionali e grandi società di consulenza. Molti ex studenti hanno scalato i vertici aziendali o creato startup di successo.
2. Politecnico di Milano
Per chi sogna una carriera in ingegneria, architettura o design, è uno degli atenei migliori. I suoi laureati sono tra i più richiesti e ben retribuiti in ambito tecnologico e industriale, in Italia e all’estero.
3. LUISS Guido Carli – Roma
Università privata con forte legame con il mondo della politica, del diritto e dell’economia. Offre ottime opportunità nei settori legali e finanziari, grazie anche a un network di relazioni strategiche.
4. Politecnico di Torino
Fiore all’occhiello per l’ingegneria, è uno degli atenei con il più alto tasso di occupazione e tra i migliori per stipendi iniziali, soprattutto nei settori automotive, aerospaziale e telecomunicazioni.
All’estero: gli incubatori di miliardari e innovatori globali
1. Harvard University – Stati Uniti
È l’università che ha prodotto il maggior numero di miliardari al mondo. Tra i suoi ex studenti troviamo Mark Zuckerberg (Facebook), Satya Nadella (Microsoft) e tanti altri leader globali.
2. Stanford University – Silicon Valley, USA
Se sogni di fondare una startup, Stanford è il posto giusto. Google, Netflix, LinkedIn: tutte nate grazie a ex studenti dell’università più innovativa del pianeta.
3. MIT – Massachusetts Institute of Technology
Riconosciuto per l’eccellenza in ingegneria, informatica e ricerca scientifica. I laureati del MIT guadagnano in media tra i più alti stipendi al mondo e guidano progetti tecnologici rivoluzionari.
4. London School of Economics (LSE) – Regno Unito
Specializzata in economia e politica internazionale, forma banchieri, consulenti finanziari e figure chiave in istituzioni pubbliche e private.
5. Oxford e Cambridge – Regno Unito
Due icone mondiali dell’alta formazione. Un titolo da uno di questi atenei apre le porte delle aziende più prestigiose, ma anche della politica e della diplomazia internazionale.
6. INSEAD – Francia e Singapore
Tra le migliori business school del mondo. I suoi corsi MBA sono tra i più ambiti e ben retribuiti, ideali per chi vuole diventare dirigente di alto livello.
Serve davvero l’università per diventare ricchi?
Frequentare una grande università aumenta le probabilità di successo, ma non è l’unico fattore. Le competenze, l’ambizione, la capacità di innovare e la rete di contatti fanno la vera differenza.
Non a caso, alcuni dei miliardari più famosi, come Steve Jobs e Bill Gates, non hanno nemmeno completato il percorso universitario. Avevano idee straordinarie e la determinazione per realizzarle.
Scegli l’università giusta, ma punta su di te
Se il tuo obiettivo è arrivare al successo economico, valuta un’università che offra:
- Un forte network internazionale;
- Collegamenti con il mondo del lavoro;
- Corsi innovativi e in linea con le richieste del mercato.
Ma soprattutto, investi su te stesso. Le università sono strumenti: a farne la differenza sei tu.