Home

Malika a bordo di una Mercedes: è giallo sulla raccolta fondi

Si tinge di giallo la raccolta fondi per Malika Chalhy, la ragazza costretta ad abbandonare la propria abitazione dopo aver confessato ai genitori di essere omosessuale. In questi ultimi giorni, alcune sue foto sui social fanno sorgere alcuni dubbi sulla sua vicenda.

La storia di Malika

La vicenda di Malika aveva fatto parlare tanto. Post diffusi sui social network, servizi alla televisione, tutti erano venuti a conoscenza della sua storia: sbattuta fuori di casa dai genitori perché amava un’altra ragazza. Dallo sfogo di Malika, si è immediatamente mossa una grande gara di solidarietà, nonostante alcuni continuassero ancora ad offenderla sui suoi profili social. La storia della giovane 22enne si è poi sgonfiata, lasciando credere che tutto fosse andato per il meglio. Ma in questi ultimi giorni, torna a far discutere.


Leggi anche: Vaticano, ecco perché il Ddl Zan violerebbe il Concordato: storia ed articoli


La foto che fa discutere

Malika è di recente apparsa sui social a bordo di una Mercedes classe A nuova di zecca. La foto ha insospettito la gente che ha seguito la sua vicenda con ansia e speranza, e soprattutto ha insospettito i giornalisti, che vogliono adesso vederci chiaro sulla raccolta fondi istituita per la ragazza.

Malika e le raccolta fondi

A parlare per prima direttamente con Malika è Selvaggia Lucarelli, che in passato si era occupata della sua storia. Raggiunta dalla giornalista al cellulare, la ragazza ha confermato di aver speso 17.000 euro per cambiare auto, togliendosi uno sfizio. Nulla di strano né di sbagliato, se non fosse che per lei sono stata istituite ben due raccolte fondi sul sito di Gofundme, di cui la prima ha raggiunto quasi 150.000 euro, mentre la seconda non sarebbe gestita da lei. Entrambe, sono state aperte al fine di aiutare Malika a ricostruirsi una nuova vita, cercando di risolvere problemi finanziari che da sola non avrebbe potuto sostenere, come le spese legali, fino al supporto psicologico.

La nuova auto

Da quanto visto recentemente, sembrerebbe che, invece, parte del denaro sia stato utilizzato diversamente. “Le serviva una macchina per essere una persona libera e si è comprata una macchina nuova”, risponde la sua agente/portavoce, Roberta, che sottolinea di non prendere alcun soldo dalla ragazza.  “Io mi prendo cura di lei. La proteggo perché la sua vicenda non sconfini nel gossip“.

Malika: “Volevo togliermi uno sfizio”

Incalzata dalla Lucarelli, Malika interviene: “Visto che si parla della mia vita, spiego io. Prima dell’accaduto prendevo 700 euro per il mio lavoro in fabbrica, ero in cassa integrazione da gennaio e aiutavo miei con un finanziamento. Prima ne prendevo di più, ma pochi. Adesso ho avuto delle spese per la macchina, per il dentista… del resto non è che ho i genitori pronti alle spalle“. Ammette anche di essersi tolta uno sfizio comprando l’automobile nuova, e che in precedenza aveva mentito dicendo appartenesse ai genitori della fidanzata. “Senti io ho 22 anni e volevo togliermi uno sfizio, mi sono comprata una bella macchina, potevo comprarmi un’utilitaria e non l’ho fatto. Se ho mentito sulla macchina è perché ho ricevuto delle pressioni…“.

Confusione e fake news

La ragazza poi, parlando dei suoi progetti futuri, riguardo soprattutto gli enti destinatari della raccolta fondi, parla di un’associazione per le vittime di discriminazione da istituire insieme all’ex presidente della Camera, Laura Boldrini. Quest’ultima, però, ha smentito tale ipotesi, definendola una vera e propria fake news. Poi, si è anche parlato della Fondazione Nadia Toffa, un’associazione antiviolenza sulle donne. A quanto pare, sulla destinazione della raccolta fondi c’è ancora un bel po’ di confusione. “Comunque io ho la verità in tasca e non ho paura di niente, forse non conosco bene la m***a di questo mondo, questo è il problema”. Queste le ultime parole di Malika, che ci lasciano l’amaro in bocca. Una ragazza che non sembra ancora avere raggiunto la sua serenità, una storia che necessità di maggiore trasparenza.

Malika

Il dolore di Malika, cacciata di casa perché lesbica: “Hai rovinato la famiglia, ti meriti un tumore”- VIDEO

Condividi

Post correlati

A proposito dell'autore

Laureata in Giurisprudenza a Palermo con una tesi di diritto penale, non ho mai abbandonato la mia passione per la scrittura. Curiosa ed ambiziosa, cerco di rinnovarmi continuamente.